Una maxi operazione anti-droga della polizia condotta a Bologna, nel quartiere del Pilastro, ha portato ad indagare anche la famiglia alla quale, nel gennaio 2020, suonò Matteo Salvini. per chiedere la famosa frase: “Scusi, lei spaccia?”. Un episodio che aveva fatto sorgere critiche forti e brutali nei confronti del leader della Lega, incurante di dover rispettare la privacy delle persone residenti in quell’appartamento, indipendentemente dal fatto che le accuse fossero o meno fondate.



I genitori della famiglia erano già stati arrestati dai carabinieri nel gennaio 2021 per spaccio. Nell’ultima operazione, condotta dalla squadra mobile coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, il padre del ragazzo è stato destinatario di una misura cautelare in carcere. La moglie, 60enne di origine tunisina, è stata indagata. Un figlio è agli arresti domiciliari e un altro, al momento irreperibile, è destinatario di un’altra misura cautelare. La notizia delle indagini riguardo la famiglia residente a Bologna ha scatenato Matteo Salvini, che ha commentato l’accaduto.



Il commento di Matteo Salvini

Sui propri canali social, Matteo Salvini ha scritto: ““Scusi, lei spaccia?”. Oggi maxi operazione antidroga al Pilastro a Bologna. Coinvolta anche la famiglia a cui avevo citofonato nel 2020 (i genitori erano stati arrestati un anno fa). La sinistra aveva difeso la famigliola di origini tunisine, accusando il sottoscritto: attualmente il padre è in carcere, la moglie è indagata, un figlio è ai domiciliari e un altro è irreperibile ma destinatario di un’altra misura cautelare. Il tempo è galantuomo”.

Non si sono fatti attendere i commenti sui social: “Non sei comunque autorizzato a molestare le persone nelle proprie case. A quello ci pensano le autorità con un mandato”. Un altro utente scrive: “Intanto uno è innocente fino a prova contraria, cioè fino alla sentenza, 2 anni fa non erano nemmeno imputati e tu ti sei permesso di sputtanarli davanti a tutta Italia. Ci arrivi a capire che non c’entra nulla se oggi sono imputati o no?”.