Scritte intimiditatorie e minacciose contro Matteo Salvini e Silvia Sardone sono apparse sui muri d’ingresso della Bocciofila Martesana a Milano, nella stessa zona dove nella serata di venerdì si è tenuto un evento organizzato dalla Lega Milano, in occasione del quale il leader della Lega ha presentato il suo libro e a cui ha partecipato con l’europarlamentare, che si è candidata col Carroccio per le prossime elezioni europee. “Fuori Salvini e Sardone dai quartieri”, “Zona antifa”, “Non siete i benvenuti”, “Lega vergogna umana”, le minacce e gli attacchi che sono stati rivolti al vicepremier e ministro dei Trasporti e alla parlamentare europea.



Dopo aver appreso delle scritte, Sardone in una nota ha fatto sapere che ormai nella Lega si è abituati “a queste vergognose azioni di intolleranza” e se l’è presa con la giunta milanese di sinistra che anziché condannare quanto accaduto, “gli regala addirittura degli immobili comunali”. La Lega, come riportato da Libero, ha giudicato “preoccupanti” tali scritte, attribuendole a soggetti “provenienti dall’area antagonista e anarchica”. L’attenzione da parte delle forze dell’ordine non è mancata, infatti c’è stato un dispiegamento di poliziotti importante. Già alcune ore prima dell’evento, l’interno della bocciofila è risultato presidiato.



SILVIA SARDONE SOTTO SCORTA: “LA MIA FAMIGLIA HA PAURA”

Silvia Sardone, peraltro, vive sotto scorta per le minacce ricevute dagli islamisti dopo le sue critiche alle babygang nordafricane. “I miei genitori sono spaventati”, ha confessato l’europarlamentare della Lega a Libero. Ma spaventati sono anche i suoi figli, di 12 e 14 anni, a cui ha dovuto spiegare il motivo per i quale quest’estate, ad esempio, vicino al loro ombrellone ci saranno due poliziotti. “È questo l’Islam radicale… Vogliono islamizzare l’Italia”, ha aggiunto Sardone.

La leghista ha ribadito di non essere contro l’immigrazione di chi arriva in Italia e rispetta le regole del nostro Paese, ma di opporsi a chi commette reati e non tratta le donne come dovrebbe. Per quanto riguarda le scritte minacciose apparse a Milano, Sardone nella nota scritta col segretario milanese della Lega Samuele Piscina ha ricordato che ciò è accaduto a due mesi dall’assalto da parte dei centri sociali alla polizia, in via Padova, per ostacolare una fiaccolata organizzata dal Carroccio per la sicurezza nel quartiere e che l’europarlamentare presentasse il suo libro.