LA PROPOSTA DI MATTEO SALVINI SUL FISCO: “FLAT TAX AL 15%”
«Vogliamo estendere la flat tax al 15% anche ai dipendenti. Ci possiamo riuscire in 5 anni. Ci sono già persone che la pagano e sono le partite iva»: Matteo Salvini a margine degli incontri elettorali avvenuti ieri a Milano, ha ribadito con chiarezza quale sia l’obiettivo primario del programma del Centrodestra e della Lega in particolare. Nei prossimi giorni i leader della coalizione si riuniranno nuovamente per fissare la bozza finale del programma, dove comunque già il Carroccio si dice soddisfatto per i capitoli su «pace fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali, l’estensione della flat tax». Proprio sul concetto di “tassa piatta” (già presente in alcuni altri Paesi europei) si gioca tanto della promessa elettorale della Lega, ma anche di Forza Italia che con Berlusconi punta ad una flat tax al 23% («Quando saremo al governo applicheremo una flat tax al 23% per tutti: famiglie e imprese. Per alleggerire la pressione fiscale, per combattere davvero l’evasione e aumentare le entrate dello Stato»).
Ai giornalisti ieri l’ex Ministro Salvini ha sottolineato che un obiettivo fattibile in 5 anni di Governo è proprio il voler estendere la quota oggi in “dote” solo alle partite iva anche a tutti i lavoratori, compresi i dipendenti: si parla già di innalzare il regime dei minimi fino a 100mila euro, invece che i 65mila attuali ed estenderlo ben oltre le partite iva che già usufruiscono della flat tax (o meglio, “mini flat tax”) dopo la Legge di Bilancio 2019, quella del Governo “gialloverde” Lega-M5s. Da Fratelli d’Italia i principali dubbi interni alla coalizione: il partito di Giorgia Meloni vedrebbe meglio una flat tax sui redditi incrementali, ovvero sul reddito aggiuntivo rispetto all’anno precedente. La quadra sul programma dovrà portare una sintesi su tutti i capitoli, flat tax compresa.
FLAT TAX E PACE FISCALE: COSA VUOLE SALVINI (E LE PRIME REAZIONI)
Intervistato dal sito “NicolaPorro.it” il tesoriere della Lega nonché principale osservatore economico di Matteo Salvini, Giulio Centemero, ha spiegato nel dettaglio cosa intenda il leader del Carroccio in merito alla proposta sulla flat tax. «Con la Legge di bilancio 2019 è stata introdotta la “mini flat tax”, ovvero l’estensione fino a 65 mila euro di fatturato del regime dei minimi per le partite Iva. Secondo l’Osservatorio sulle partite Iva del MEF, nel 2021 hanno aderito a questo regime 239.203 contribuenti, pari al 43,5 per cento delle nuove aperture, con un contributo significativo all’emersione del sommerso e un notevole recupero di gettito. Il passo successivo sarà quello di estendere il regime ad un fatturato fino a 100 mila euro». Centemero apre anche alla possibilità di una flat tax incrementale, andando più in sintonia con Fratelli d’Italia: «per favorire la ripresa, e in attesa di una ridefinizione complessiva del sistema di imposizione sul reddito» la proposta è quella di una flat tax che incrementa e «assoggetta a imposta sostitutiva gli incrementi di Irpef e Ires, incentivando l’emersione dell’economia sommersa e non penalizzando la crescita delle aziende».
La proposta di Salvini fa storcere il naso a diversi economisti oggi contattati da “La Stampa” e da diversi altri quotidiani (assai critici con la Lega e il Centrodestra, ndr): «Sono tutte proposte insostenibili perché hanno un costo altissimo – spiega l’economista della Bocconi Tito Boeri ed ex capo Inps nominato dai Governi Pd –. Bisognerebbe rifare i calcoli, ma in base alle vecchie stime siamo attorno agli 80 miliardi, e quella di Forza Italia costa addirittura ancora di più». Per l’economista Carlo Cottarelli invece, «La flat tax non mi piace. Non va demonizzata, ma va presentata per quello che è: un sistema di tassazione che redistribuisce meno di quello attuale e che (al 23%) ha un alto costo per le finanze pubbliche che dovrà essere colmato con altre tasse o tagli di spesa (oggi o domani)». Infine l’ex Ministro del Governo Conte-1, Giovanni Tria, bacchetta la proposta fiscale di Salvini: «Affermazioni come quelle di Salvini e Berlusconi sono solo propaganda, mentre la questione è molto seria perché si tratta di rivedere il sistema fiscale e anche la spesa. Oggi gran parte degli italiani paga meno del 15% di tasse, cosa significa estendere a tutti la flat tax: si fa pagare di più a chi paga di meno?».