La modifica del concorso esterno in associazione mafiosa non è una priorità per la Lega, secondo cui «è urgente» la riforma della giustizia, sperando che «nessuno sia bloccato dall’ideologia». Poche parole con le quali Matteo Salvini, spiega Il Dubbio, ha gelato il Guardasigilli Carlo Nordio, che invece può contare sul sostegno di Forza Italia e Fratelli d’Italia, anche se questi ultimi lo hanno lasciato solo dopo alcune recenti uscite. Invece, la Lega attacca, confermando l’esistenza di due piani, il primo della riforma approvata in Cdm e ora all’esame del Parlamento, l’altro riguarda le uscite del ministro della Giustizia su alcuni temi, a partire dalla rimodulazione del concorso esterno, «non contenuti nel disegno di legge» e dunque «non all’ordine del giorno», come ha specificato il sottosegretario Mantovano prendendo le distanze dalle frasi del Guardasigilli.
Questi ieri è tornato sul tema ribadendo che il concorso esterno è «un ossimoro», precisando che «non vi è alcun cedimento nella lotta contro la mafia, ma al contrario c’è un’esigenza di certezza di diritto». Di sicuro, può contare su Forza Italia, che ha deciso di fare scudo su Nordio e porta avanti il tentativo di tendere la mano alla magistratura, pur nel rispetto dei ruoli. Per gli azzurri, la riforma non deve sembrare un tema di contrapposizione tra politica e magistratura. La “giustizia giusta”, secondo Paolo Barelli, capogruppo FI alla Camera, «è quella che prevede tempi ragionevoli per stabilire se un cittadino è colpevole o no e che nomi, temi di indagine o ipotesi di reato non vengano anticipati in tv o dai giornali a sfregio della riservatezza e del diritto alla privacy».
RAMPELLI “MAGGIORANZA CONVINTA SU STRADA NORDIO”
Convergenza tra Carlo Nordio e Forza Italia anche sulla separazione delle carriere, con gli azzurri che hanno voluto da sempre questo provvedimento che, a detta del ministro della Giustizia, sarà calendarizzata a breve. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, rassicura sulla compattezza della maggioranza, che «marcia convinta sulla strada tracciata dal Guardasigilli», sebbene le dichiarazioni sul concorso esterno non sono piaciute a tutti. «Ha precisato che le risposte che dava, nella sua ingenuità di magistrato e non di politico navigato, erano per paradosso in punta di giurisprudenza», aggiunge Rampelli.
Come evidenziato da Il Dubbio, Nordio avrebbe quindi provato a far capire quanto sia complessa la distinzione dal punto di vista del titolare delle indagini tra concorso e concorso esterno e quanto questo crei una serie di difetti al sistema giuridico. Di fatto, la riforma, dopo il via libera in Cdm, è bloccata al Mef da settimane e ora è in commissione prima dell’arrivo in Aula. «C’è un intasamento dovuto al fatto che i lavori parlamentari ad agosto cesseranno e dobbiamo per forza mettere avanti provvedimenti in scadenza», sostiene Rampelli. Quest’ultimo, per quanto riguarda l’opposizione, auspica che «abbia sulla riforma della giustizia tanto declamata un atteggiamento responsabile e collaborativo».