Dopo averlo definito ieri una «cazzata pazzesca», il Green Pass “obbligatorio” per Matteo Salvini continua ad essere un problema non da poco, specie perché domani in Cabina di regia a Palazzo Chigi si discuterà proprio di cosa inserire nel prossimo Decreto Covid atteso al CdM il prossimo 26 luglio. La proposta della Lega e di tutto il Centrodestra è di non arrivare ad un obbligo vaccinale “mascherato” da accesso con Green Pass come in Francia, ma la mediazione con il Centrosinistra in questo sarà complessa.



«Io mi vaccinerò a breve, come libera scelta, e ho 48 anni. Ieri in Gran Bretagna c’erano 54 mila positivi, ma era stabile il numero dei morti. La variante Delta è contagiosa, rapida, non intasa però ospedali. Infatti in Inghilterra tolgono le restrizioni. Ho appena fatto una riunione in Zoom con Giorgetti, i capigruppo di Camera e Senato, Luca Coletto che segue la sanità, presidenti di Regioni ed enti locali. E la cabina di regia è questa: far di tutto per arrivare alla piena vaccinazione dai 60 anni in su», spiega Salvini a “Repubblica” nell’intervista di Piero Colaprico. Secondo l’ex Ministro degli Interni, il tema dei vaccini è assai complicato anche sul fronte delle libertà personali, in relazione ai rischi collegati: «Mettiamo in sicurezza dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve. Per di più, se vogliamo il Green Pass per tutti, al momento finiremmo a ottobre, facendo saltare la stagione e le vacanze. Sarebbe devastante. E inutile».



SALVINI E IL CAOS NEL CENTRODESTRA

Per questi motivi, la Lega nel prossimo CdM sul Decreto Covid proporrà di applicare il Green Pass in tutti gli eventi con forti assembramenti, come per lo stadio nei grandi concerti dell’estate: «Per andare a San Siro, con 50 mila, o a concerti da 40 mila il Green Pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no. Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli. E presto cambieremo il criterio sui colori delle regioni. Su 8 mila posti in terapia intensiva, oggi ne sono occupati 156, in calo rispetto a ieri». No modello Francia, sì modello Merkel: «Usiamo il modello tedesco, niente Pass, ma buon senso, educazione, regole. In Francia l’hanno reso obbligatorio sia perché la campagna vaccinale aveva difficoltà, sia per il crollo di popolarità di Macron». Chiosa finale sulla situazione incandescente dentro il Centrodestra, dopo i casi Amministrative e Rai: «L’unità del centrodestra viene prima di tutto. Anche la Lega ha perso delle poltrone nei consigli d’amministrazione, ma non penso siano argomenti che mettano in forse la coalizione che si propone di governare il Paese. Faremo anzi di tutto per avere il massimo del pluralismo in Rai. Ne ho parlato con Draghi, è necessario avere nella tv pubblica ogni voce».

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