È dal Portogallo dove Matteo Salvini lancia il progetto di un Centrodestra nuovamente unito in Europa per contrastare la maggioranza e il potere della sinistra al Parlamento Europeo: intervenendo all’evento di Cascais “A project for another Europe” – la manifestazione di “Identità e Democrazia”, il gruppo Ue dove la Lega è primo partito per rappresentanza – il leader del Carroccio lancia un appello ai tre gruppi di centrodestra europeo.



Si tratta di Ecr-Conservatori (di cui fa parte Fratelli d’Italia), Ppe (con Forza Italia) e per l’appunto Id (con Lega, Afd e Marine Le Pen): una svolta che potrebbe essere storica e che porterebbe il “progetto italiano” delle tre ali del Centrodestra anche a livello europeo. «Questo è il momento in cui dobbiamo lavorare per mettere insieme il meglio dei tre gruppi alternativi alle sinistre, per essere determinanti e per diventare i primo gruppo all’interno del Parlamento europeo», spiega Salvini collegato con il presidente del partito di ultra destra belga, Vlaams BelangGerolf Annemans e con il conservatore Martin Helme dall’Estonia.



LA STRATEGIA DI SALVINI A BRUXELLES

La strategia di Salvini è quella di unire le “anime” anche piuttosto diverse finora del Centrodestra per formare un blocco unico che non sia “solo” estremista (Id), conservatore (Ecr) o moderato (Ppe): «l’Europa non è l’Unione europea, non è l’euro. È milioni di cittadini europei». Il partito delle destre in Europa per il momento non si tocca, chiarisce Salvini, ma nel giro di tre anni «possiamo essere determinanti. Ho proposto un altro incontro a giugno invitando anche le delegazioni austriache e francesi, spero non ci saranno gelosie invidie o voglie di chiusure. Non dobbiamo difendere l’orticello dei 70 deputati di Id, ma dobbiamo osare. Abbiamo la grande possibilità e il dovere di mettere insieme le nostre famiglie». Il piano di Salvini, che non intende al momento seguire l’input del suo numero 2 Giorgetti di approdare nel Partito Popolare insieme a Forza Italia nei prossimi anni, intende creare un’Europa fondata su «lavoro, sui diritti, sulla famiglia e sulla partecipazione. È creare un gruppo, forte è unito, che metta insieme le forze migliori dei tre attuali gruppi di “centrodestra”, alternativi alla sinistra (anche estrema) che fino ad oggi ha dettato legge al Parlamento europeo». In un possibile pre-manifesto programmatico, l’ex Ministro degli Interni conclude «c’è il tema dell’immigrazione, della famiglia. Su alcuni temi a Bruxelles serve qualcuno che dica no all’utero in affitto e alle adozioni per i gay. Sul tema del commercio serve rilanciare il Made in Europe. Spero che anche nel Ppe ci sia chi non si rassegna a essere subalterni alla sinistra».