Dai vaccini di AstraZeneca al piano nazionale, dall’azzeramento del Cts fino alle sfide interne al Governo Draghi con il Pd su legge elettorale e Ius Soli: un Matteo Salvini a 360° quello che nell’intervista odierna al Messaggero “assolve” il Premier Draghi sulla campagna vaccinale e punta il dito contro l’Unione Europea che si è dimostrata incapace di gestire al meglio la situazione. «Servono meno annunci e confusione, più trasparenza. Soprattutto, il pasticcio in corso conferma il totale fallimento dell’Europa, che sui vaccini sta sbagliando tutto. Bene quindi fa il governo italiano a lavorare per produrre farmaci anti-Covid in Italia e per cercare altri vaccini ovunque», spiega il leader della Lega a commento della sospensione di AstraZeneca fino almeno alla giornata di domani.



La confusione su quanto avvenuto in Germania e negli altri Paesi Ue per pochi casi “sospetti” dopo la vaccinazione è tremenda, sottolinea ancora Salvini «Non vorrei che dietro questi allarmismi possa nascondersi una battaglia economica per sfavorire alcuni vaccini a vantaggio di altri: proprio per questo mi aspetto risposte chiare, definitive, indiscutibili».



SALVINI, SFIDA AL PD E LEGGE ELETTORALE

Tanto sui cambi di Arcuri e del Cts, quanto sulle decisioni sul piano vaccini, per Salvini il compito che sta svolgendo il suo Governo è da premiare ma va fatto di più accogliendo subito il vaccino Sputnik, qualora venisse validato dall’Ema: «Non devono esistere pregiudiziali geopolitiche o di altro ordine. Se un vaccino funziona ed è sicuro, l’Italia deve comprarlo. Anche se provenisse da Marte…». Attacco all’Ue non solo sui vaccini ma sull’intera gestione della pandemia e dell’economia, «O l’Europa si rifonda e rilancia sui temi del lavoro, dello sviluppo e del benessere, o è morta». Nel caso più negativo, ovvero che giovedì l’Ema blocchi il vaccino AstraZeneca si rischierebbe un colpo non da poco per il nostro piano vaccini: Salvini si dice concorde ma aggiunge «Correre con il piano vaccinale modello Bertolaso e poi… cure domiciliari, cure domiciliari e cure domiciliari. Ci sono protocolli sperimentati e vincenti che hanno dimostrato di funzionare durante i giorni peggiori dell’emergenza, perché non sono ancora adottati a livello nazionale?».



Chiosa finale sullo scontro a distanza cominciato da giorni con il segretario del Pd Enrico Letta che lesina ben più critiche al collega leghista rispetto al precedente segretario Zingaretti: «mi aspetto una leale collaborazione e, perché no,  un po’ di sana competizione su chi farà meglio. Certo che se per il Pd la priorità sono lo Ius Soli e più immigrazione, non partono bene». Stop al proporzionale e via libera al Mattarellum potrebbe però essere il punto di contatto tra Lega e “nuovo” Pd, «legge elettorale maggioritaria come dice Letta? Noi ci siamo. Basta non perdere tempo».