Matteo Salvini ha acceso nuovamente il dibattito politico, il paragone con Enrico Berlinguer ha riscaldato gli animi della Sinistra. Pd su tutte le furie, netta la posizione di Nicola Zingaretti: «Mi dicono che Salvini si sia paragonato a Berlinguer. Che pena… #chiamateil118». Questo l’affondo su Twitter di Laura Boldrini: «Chi glielo dice a Salvini che non basta avere la sede del partito in un palazzo di via delle Botteghe Oscure per paragonarsi a Berlinguer? Lui parlava della questione morale, la Lega invece deve restituire 49 milioni sottratti allo Stato. Penoso!».
Altrettanto decisa la presa di distanze di Luigi Berlinguer, cugino dello storico segretario del PCI. Intervistato da Adnkronos, l’ex ministro della Pubblica Istruzione ha prima ironizzato sulle dichiarazioni di Salvini – «La Lega non ha proprio niente da dire se si attacca ai muri…» – per poi marchiare come “ridicola” l’uscita del segretario federale del Carroccio. Poi, in chiusura, l’indifferenza: «Mi lasci dire: ‘Non ti curar di loro, ma guarda e passa…’». (Aggiornamento di MB)
SALVINI: “LEGA EREDE DEI VALORI DI BERLINGUER”
Non è da poco il dibattito-scontro generatosi dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini a L’Aria che Tira in cui si è sostanzialmente – e non è la prima volta – “intitolato” la possibilità di incarnare i migliori valori della sinistra oltre alla tradizione liberale del centrodestra: «I valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer i valori del lavoro, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega». L’occasione non nasce per caso ma proviene dalla prossima apertura della nuova sede della Lega a Roma proprio in Via delle Botteghe Oscure, di fronte all’ex storica sede del Partito Comunista Italiano: «se il Pd chiude Botteghe oscure, e la Lega riapre io sono contento, è un bel segnale». L’ex Ministro degli Interni avrà infatti gli uffici di “Lega per Salvini premier’ proprio di fronte alla sede di Botteghe Oscure del fu Pci e dove ora si trova lo staff social del leader sovranista guidato da Luca Morisi. Secondo quanto riportato da Gianfranco Rotondi, gli uffici ora acquistati dalla Lega erano di proprietà degli organizzatori della Democrazia Cristiana.
PD CONTRO SALVINI “ORRORE E PIETÀ”
Un Salvini “rosso” che in realtà non è nuovo alla sua storia politica, visto la militanza nei “comunisti padani” in gioventù: e sì che anche D’Alema all’epoca dei Pds aveva definito la Lega di Bossi una “costola della Sinistra”, mentre sognava l’affrancamento del Senatur con la sinistra e ben lontano da Berlusconi. La storia poi è andata decisamente in maniera diversa e oggi Salvini è il leader del Centrodestra con mire però “sinistre” sui grandi temi di lavoro, scuola e operai. Chi non ci sta affatto alle dichiarazioni di Salvini sono i diversi esponenti del Pd, a partire dal senatore Andrea Marcucci «Non sono mai stato un militante del Pci ma pensare che Salvini paragoni la Lega al partito di Berlinguer mi fa indignare».
Secondo Emanuele Fiano addirittura «Devono proprio andare male a Salvini i sondaggi per cercare di paragonarsi a Berlinguer. Quel paragone che ha fatto oggi, per via delle sede in Botteghe Oscure, fa veramente orrore e pietà». Per chi in quel Pci ci è passato come Emanuele Macaluso il momento rilasciato all’Ansa contro il leghista è netto, «È una vergogna, Berlinguer era comunista, il segretario del Pci, un internazionalista, uno che ha messo in marcia il paese su questioni fondamentali. Non basta avere la sede in via delle Botteghe Oscure, per arrivare a dire certe cose. Salvini è uomo della destra estrema»..