Contro le città per soli ricchi c’è l’edilizia sociale, il nuovo progetto di Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fortemente voluto “Piano casa” per chi non riesce a sostenere i costi di affitto o acquisto di una casa in quanto ha un basso reddito o non ne ha proprio. Ieri si è tenuta la seconda riunione, sotto la supervisione dello stesso leader della Lega. Il primo era avvenuto lo scorso dicembre, sempre con Salvini presente. Sono molti i soggetti coinvolti: da Assoimmobiliare, Confedilizia e Legacoop Abitanti a istituti come Inps e Inail, con l’obiettivo di «affrontare in modo organico l’emergenza abitativa». Nel primo incontro sono state accolte le proposte dei diversi enti, poi è emersa la necessità di riordinare e semplificare la normativa di settore e di definire modelli sperimentali.



Stando a quanto riportato da La Verità, Salvini sta organizzando diversi tavoli di lavoro, all’interno dei quali saranno coinvolti gli enti interessati in base alle competenze. Riguarderanno la ricognizione delle caratteristiche dei programmi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale, oltre che dei relativi fabbisogni, il riordino e la semplificazione delle procedure, l’individuazione di linee guida e best practices per il riordino degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica e l’inizio di un confronto sulle iniziative di competenza delle cooperative edilizie e degli enti previdenziali per verificare le condizioni per la promozione di un rilancio dei programmi abitativi.



EDILIZIA SOCIALE, NEL 2024 I PRIMI PROGETTI PILOTA DI MODELLI SPERIMENTALI

Matteo Salvini si è detto soddisfatto dei progressi fatti e ribadito la sua attenzione al problema dell’emergenza abitativa, impegnandosi ad acquisire spunti e proposte emerse negli incontri anche in vista della revisione del testo unico sull’edilizia su cui il governo sta lavorando. Quest’anno, spiega La Verità, dovrebbero partire alcuni progetti pilota di modelli sperimentali, in attuazione della manovra, alla luce dei quali verranno effettuate riflessioni per migliorare il Piano casa.

Al centro della discussione non c’è solo l’edilizia residenziale pubblica, ma anche quella sociale, che riguarda cittadini, lavoratori e studenti che, soprattutto nelle grandi città, non riescono a sostenere i costi di affitti o dell’acquisto di una casa. Infatti, nelle grandi città il costo degli immobili si è alzato in modo sproporzionato rispetto a salari e stipendi medi, quindi le metropoli diventano sempre più inaccessibili, rendendo il centro accessibile ai pochi fortunati e le periferie agli altri.