“CON LE PEN ALLE EUROPEE”: L’APPELLO DI SALVINI AL CENTRODESTRA IN VISTA DI PONTIDA
Ci sarà anche Marine Le Pen alla prossima festa della Lega a Pontida domenica prossima: lo ha detto Matteo Salvini nella lunga intervista odierna a “Il Giornale”, confermato poi dalla stessa leader della destra in Francia in un messaggio socia, «sarò al vostro fianco a Pontida il 17 settembre invitata dal mio grande amico Matteo Salvini. Evocheremo naturalmente il futuro, la gioia di combattere insieme per la libertà, per la democrazia dei nostri popoli, delle nostre nazioni».
Come già sottolineato però negli scorsi mesi dal leader di Forza Italia Antonio Tajani, non è nel progetto del PPE un accordo con la destra di Le Pen alle prossime Europee 2024: Salvini non ci sta e rilancia il guanto di sfida per Pontida, «Il centrodestra può vincere in Europa solo se è unito. Qui dobbiamo decidere se lasciare l’Europa alla sinistra che ti impone l’auto elettrica e la casa green, come e cosa mangiare a tavola ma non muove un solo dito per difendere i nostri confini». Il tema è chiaro per il vicepremier: il Centrodestra vuole lasciare ancora l’Europa in mano a socialisti e Macron? Secondo Salvini invece la destra europea «è divisa in tre grandi famiglie, ma anche il centrodestra italiano mette insieme tre o quattro formazioni. Abbiamo le nostre differenze, ma ci rispettiamo e combattiamo per raggiungere alcuni grandi obiettivi comuni. Con la Le Pen mi sento spesso, abbiamo una visione comune su molti punti, io credo che possa darci un valore aggiunto». Salvini apre a Vox in Spagna, alleati di Meloni con i Conservatori e progetta una grande alleanza in “stile Italia” per il Centrodestra europeo: «Abascal va benissimo. Si vince tutti insieme».
SALVINI RISPONDE SU PONTE SULLO STRETTO, SUPERBONUS E MANOVRA
L’intervista al “Giornale” è anche l’occasione per Salvini di riprendere i nodi dei tanti temi politici “del momento”, a cominciare dalla grande opera del Ponte sullo Stretto con la quale Salvini si gioca gran parte della fiducia in ambito infrastrutture: «Il Ponte costerà 11-12 miliardi, una cifra ragionevole, una cifra che è meno della metà di quello che è costato finora il reddito di cittadinanza. Solo che il reddito si esaurisce subito, il Ponte sarà l’opera più importante dell’inizio del secolo ventunesimo, un biglietto da visita straordinario di questo governo e dell’Italia».
I soldi per il Centrodestra ci sono e Salvini consiglia di non dar retta alle ricostruzioni che vedono Giorgetti “bocciare” tutte le proposte per una Manovra più “prudente”: «Faremo di tutto per trovare risorse. Io per esempio darò una mano a Giorgetti. Il 21 settembre vado a Barcellona a proporre le infrastrutture italiane agli imprenditori spagnoli. Ci sono in ballo nei prossimi anni duecento miliardi di investimenti, 125 solo per le Ferrovie e 50 per l’Anas, e sarei felice di vedere arrivare nel nostro Paese le imprese e i fondi dell’emisfero occidentale». Dal Ponte al Superbonus, il tema delle risorse resta centrale per il Governo e qui i calcoli fatti sono ancora più impietosi per il leader della Lega: «Ringraziamo i 5 Stelle che hanno inventato il meccanismo del 110 per cento: tu ricevi più di quello che spendi. E poi hanno lasciato il buco a chi è arrivato dopo. Pensi che alla fine la cessione dei crediti ci costerà più o meno 10 volte il Ponte. Giorgetti sta facendo i salti mortali per trovare una quadra, certamente onoreremo i debiti con chi ha fatto i lavori, ma così non si poteva andare avanti». Chiosa sulla Manovra di Bilancio in rampa di lancio, con il vicepremier che non nasconde i problemi delle varie emergenze nazionali e internazionali: «Estenderemo a tutto il 2024 il taglio del cuneo che è partito per i redditi bassi nel 2022, dunque tutto questo si tradurrà in stipendi più alti. Faccio notare che le opposizioni avevano detto che il taglio era misura ad effetto, effimera, Non è così. Poi lavoreremo per detassare tredicesime, premi di produttività, straordinari».