L’IMPEGNO DELLA LEGA SULLA GUERRA IN UCRAINA: COSA HA DETTO MATTEO SALVINI
L’indomani della mozione di sfiducia superata senza problemi alla Camera, il leader della Lega Matteo Salvini si racconta a Mario Sechi su “Libero Quotidiano” facendo il punto politico del momento, tra guerre, Europee e progetti avviati come Ministro dei Trasporti. Cominciando da quanto avvenuto ieri a Montecitorio, il vicepremier denuncia la rappresentazione “plastica” della sinistra: «Stanno cercando quello che non c’è, un processo su un accordo – peraltro negli organismi internazionali da cui i russi erano stati espulsi, dunque avrei collaborato solo con me stesso – che fin dall’inizio della guerra in Ucraina abbiamo detto che era stato annullato».
Salvini non nega di aver sempre difeso Putin in tempi passati come uomo di governo, ma tutto è cambiato con l’invasione dell’Ucraina ad inizio 2022: «avevo stima come ce l’avevano Berlusconi, Renzi, Prodi, come tutti i capi di governo che si sono succeduti». Niente accordi commerciali, come invece fecero altri partiti e altri Governi, ma “solo” un accordo di tipo culturale e politico: «nel momento in cui scateni una guerra passi dalla parte del torto, punto. Non c’è niente da disdire, perché non c’è niente in essere». Il vicepremier invoca da tempo un’accelerazione diplomatica per raggiungere la pace a Kiev, come chiede Papa Francesco: «lavoriamo per la fine di questa guerra», sperando che il 2024 ponga fine al conflitto. Un cerchio rosso al calendario di quest’anno Salvini lo fissa per il prossimo novembre: «la ricostruzione prevede la cessazione delle ostilità. Spero che arrivi prima e in ogni caso attendo con ansia le elezioni americane di novembre, perché la svolta repubblicana significa un ritorno all’equilibrio, alla moderazione e alla pace. Spero in notizie positive, senza tracolli militari prima di novembre».
SALVINI VERSO LE EUROPEE: “LEGA ANDRÀ BENE, ORA BASTA VON DER LEYEN”
Sempre nell’intervista a Libero il vicepremier Salvini si dice concorde con l’alleata in Identità e Democrazia, Marine Le Pen, circa la resistenza incredibile del popolo ucraino contro l’invasione da Mosca: «sono d’accordo con Le Pen. Chi viene aggredito ha il diritto e il dovere di difendersi». Salvini però inorridisce alla proposta di Macron di lanciare truppe NATO a Kiev e lo giudica come una disperata proposta per recuperare consensi in Francia: «Su questo il governo italiano si è espresso chiaramente, penso che agli italiani faccia più piacere l’atteggiamento di Le Pen non quello di Macron». Una volta per tutte il leader della Lega ribadisce che con i voti in Parlamento il Carroccio è sempre stato dalla parte dell’Ucraina, senza per questo additare il popolo russo come un nemico da abbattere: «Un conto sono le gerarchie e i governi, non condivido l’estremismo di quelli che per combattere Putin vietano i balletti, i concerti, boicottano gli sportivi, questo è assurdo».
Dalla Russia alle Europee, Salvini spiega bene perché la Lega non possa appoggiare la Presidenza Von der Leyen dopo il voto di giugno, e non solo per il Pfizer-gate appena esploso: «Il mio no a Ursula von der Leyen non è personale. Penso che in Europa abbiamo perso cinque anni e che non possono essere i protagonisti in negativo a essere i protagonisti di domani». Sui migranti, sul tema dei confini (il caso Austria), le follie green: per tutti questi motivi l’appoggio della Lega a Von der Leyen non può concretizzarsi, come ha ben spiegato ieri il presidente di ID in Europarlamento, il leghista Marco Zanni. Il partito crescerà, ribadisce Salvini e l’intero Centrodestra «andrà bene in Italia e in Europa, e la mia impressione è che tutti e tre i partiti cresceranno, perché stiamo lavorando bene». L’obiettivo fissato è crescere tutti come partiti del Governo Meloni alle Europee, senza però che nessuno metta veti sugli alleati in ID: «se qualcuno, penso ad esempio a Forza Italia, dice “mai con la Le Pen”, allora ammette di preferire l’accordo con la sinistra e mi sembrerebbe strano». Confermando la piena alleanza con Tajani al Governo, il Ministro Salvini sottolinea la grande occasione che ha il Centrodestra per contare anche in Europa: «Non è una questione personale, ma di prospettiva politica. E’ la prima volta nella storia dell’Unione europea che abbiamo l’occasione di essere maggioranza nel Parlamento europeo». Da sentirsi sempre in discussione come politico, come ministro e come uomo, Salvini ammette di non sentirsi affatto come un “uomo di destra”, semmai «antifascista, sono anticomunista, userei la categoria liberale, ma sono tutte categorie superate. Credo in alcuni valori, la famiglia, la patria, la difesa dei confini».