MATTEO SALVINI CONFERMA L’INGRESSO DI TUTTA IDENTITÀ E DEMOCRAZIA NEL GRUPPO DI ORBAN: L’APPELLO AL CENTRODESTRA

Nelle prossime ore la Lega di Matteo Salvini e l’intero gruppo di Identità e Democrazia entrerà ufficialmente nel nuovo gruppo politico Ue “Patrioti per l’Europa”: la conferma arriva dallo stesso vicepremier e Segretario della Lega, intervistato oggi in prima pagina su “Libero”, alla vigilia del vertice decisivo di ID lunedì 8 luglio a Bruxelles. «Siamo pronti ad entrare nel gruppo di Orban per cambiare la Ue», sottolinea Salvini che già negli scorsi giorni aveva aperto molto calorosamente al progetto fondato ufficialmente da Orban, Babis (ANO, Repubblica Ceca) e Hickl (FPO austriaco), ma che vede il contributo-assenso dei più alti vertici di Identità e Democrazia, per l’appunto Salvini e Marine Le Pen.



I risultati definitivi delle Legislative in Francia daranno via libera definitivo al Rassemblement National di intraprendere il nuovo corso di un Centrodestra europeo in grado di fare piena opposizione alla maggioranza di Ursula Von der Leyen prossima ad essere votata il prossimo 16 luglio nella prima plenaria del Parlamento Europeo. Con i 43 seggi attuali in dote ad ID il gruppo dei Patrioti per l’Europa potrebbe arrivare a ben 82 europarlamentari, divenendo il terzo partito più numeroso in Ue: l’appello lanciato da Salvini sulle colonne di “Libero” è diretto a tutti gli altri movimenti di Centrodestra che potranno nei prossimi mesi fare i conti con il progetto a lungo termine dei Patrioti. Non lo dice espressamente ma il riferimento è chiaro quando si chiede perché alcuni partiti di Centrodestra, come Forza Italia, scelgono di rimanere in gruppi Ue dove si preferisce l’accordo con socialisti e macroniani: «Rinnovo l’auspicio che tutte le forze di centrodestra trovino la sintesi per cambiare l’Ue evitando il ritorno al potere delle sinistre che negli ultimi anni hanno danneggiato famiglie e imprese europee a colpi di tasse, auto elettriche cinesi, bastonate sulla casa e immigrazione sregolata». Chiede provocatoriamente il leader della Lega, «Perché qualcuno che si dice di ‘centrodestra’ dovrebbe preferire i socialcomunisti alla Lega e alla Le Pen.



“ARROGANZA A SINISTRA E PIANO PER CAMBIARE L’EUROPA”: COSA HA DETTO SALVINI ALLA VIGILIA DI ENTRARE NEI PATRIOTI DI ORBAN

Il punto di partenza del ragionamento di Matteo Salvini scatta dai risultati delle Europee 2024 e dalle trattative per i “top jobs” con la ri-edizione della maggioranza PPE-socialisti-Renew: «con incredibile arroganza, chi ha perso le elezioni europee in quasi tutti i Paesi dell’Unione sta cercando disperatamente di restare aggrappato alla poltrona». La Lega assieme all’intero gruppo di ID, ormai prossimo ad entrare nei Patrioti di Orban, farà di tutto per impedire il Von der Leyen bis anche se in termini di numeri la maggioranza europeista può contare su 400 seggi (sui 361 necessari per governare): «bocciare ogni alleanza con i socialisti e gli ecofanatici tutti tasse e sbarchi», per questo il progetto dei Patrioti sta per scattare, «mira a essere il terzo più numeroso di tutto il parlamento: in settimana ci saranno le condizioni per un annuncio ufficiale che cambierà gli equilibri a Bruxelles».



Un nuovo grande gruppo che possa costituire un argine a lobbysmo (visto con gli scandali del Qatargate nel PSE), burocrati, e ancora «banchieri, filo-islamici e filo-cinesi». Salvini lamenta una propaganda italiana ed europea nel ridicolizzare il progetto di un Centrodestra europeo che da Lega a Le Pen, fino a Meloni e altri membri di Conservatori, PPE e ECR hanno cercato di alzare un freno alle politiche progressiste di Bruxelles. «I partiti alleati della Lega sono ai vertici del consenso in gran parte del Continente, a partire dalla Francia fino all’Olanda e all’Austria», conclude Salvini a “Libero” confermando che l’intero gruppo di Identità e Democrazia è pronto ad entrare ufficialmente in Patrioti per l’Europa, «la scelta della Lega è stata chiara prima e dopo il voto: mai nessun accordo coi socialisti e i fanatici che hanno fatto solo danni, il voto di oggi in Francia comunque vada è già decisivo. Macron è ormai estrema minoranza in casa sua, come Scholz in Germania, e la Lega con i suoi alleati sarà determinante».