Con Draghi senza se e senza ma, confermando il Governo “allargato” ma rispondendo al mittente (il Pd) le accuse di voler sabotare l’esecutivo da dentro: Matteo Salvini sul Messaggero torna su tutti gli ultimi punti caldi della discussione politica, a cominciare dalle schermaglie continue tra Lega e Partito Democratico. «Io non litigo, vorrei soltanto che si riconoscesse il sacrificio, la disciplina e l’esasperazione dei cittadini che chiedono alla politica una cosa: tornare a vivere e a lavorare!», spiega il leader del Carroccio al collega Mario Ajello, «Con tutte le precauzioni di buonsenso e nelle zone col virus sotto controllo: mascherine, distanze, vaccini, tamponi, ma senza rinnegare più nulla delle nostre libertà fondamentali che sono, prima di tutto, la libertà di muoversi nella propria città senza dover guardare con preoccupazione allo scattare di un coprifuoco ormai ingiustificato. Gli italiani hanno dato fiducia a questo governo: ora è il governo che deve avere fiducia negli italiani. Riaperture entro metà maggio e via il coprifuoco».



Come già ribadito ieri alle accuse di “metodo Salvini” giunte da Enrico Letta, l’ex Ministro degli Interni rivendica come unico metodo «la concretezza, questa è l’unica lotta che ci interessa». Tradotto in termini politici, prosegue Salvini, ciò significa «grazie alla Lega è stato istituito un fondo di 10 milioni per aiutare i genitori separati che hanno perso il lavoro. Chiedo a chi vive al Quarticciolo o a Tor Bella Monaca: vi interessano di più lo ius soli del Pd o gli 800 euro che grazie alla Lega aiuteranno migliaia di mamme e di papà?». In merito al rapporto con il Premier Draghi, Salvini ribadisce la sua piena scelta di partecipare al Governo dopo il ko di Giuseppe Conte: «Io non posso mettere in campo nient’ altro che il mio impegno e quello della Lega per governare al meglio delle nostre capacità. Lo stiamo facendo dal primo giorno di questa anomala esperienza e lo faremo fino all’ultimo minuto in cui avremo la possibilità di fare il bene degli italiani, anche a costo di litigare con l’Europa come nel caso di Alitalia. A darci la certezza di aver fatto la scelta giusta è l’urgenza di riparare ai disastri di chi ci ha preceduto. A guidarci è la stella polare della concretezza, insieme alla garanzia di avere in Mario Draghi una figura di indiscutibile profilo e competenza».



SALVINI: IL PIANO SU ROMA

Capitolo importante dedicato al Comune di Roma, a pochi mesi dalle Elezioni Amministrative con un Centrodestra che ancora non ha trovato un candidato da opporre a Pd e Virginia Raggi: «Prima dei nomi, al centrodestra chiedo uno scatto di orgoglio e di audacia perché il nome della nostra Capitale torni a essere sinonimo di cultura, di bellezza e di futuro», prova a difendersi Salvini, allontanando le ipotesi di litigi interni al Centrodestra con Fratelli d’Italia, «Stimo Giorgia, e come in tutte le altre città al voto nei prossimi mesi troveremo la miglior soluzione perché Roma torni a occupare il posto nel mondo che le spetta». Il piano della Lega sulla Capitale per il momento si “limita” a quanto inserito nel Recovery Plan per mano del Ministro del Turismo Garavaglia: «c’è il Piano Roma Caput Mundi voluto dal nostro ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia: 500 milioni di euro che saranno messi in circolo per rilanciare l’attrattività della Capitale nel mondo. Interventi propedeutici per attrezzare Roma in vista del prossimo Giubileo». Passaggio finale sulla vicenda Fedez-Ddl Zan, con il Messaggero che “stuzzica” sul mancato confronto con il rapper e con Salvini che replica «A dir la verità, se c’è qualcuno che ha evitato non lo scontro, ma il confronto con me, non sono io… Se cambiasse idea, sono qui».

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