«Se per una mega operazione di messa in salute e sicurezza occorre qualche giorno di chiusura perché no, ma chiudere senza vaccini non serve a niente e a nessuno», così Matteo Salvini ha spiegato poco fa in un evento del “Telefono Donna” all’ospedale Niguarda di Milano, confermando quanto già aveva espresso nella lunga intervista rilasciata a “Libero”, la prima dopo l’ingresso nella nuova maggioranza Draghi. 4 i punti focali della chiacchierata con il direttore Pietro Senaldi: vaccini, migranti, Governo, scuola, a partire ovviamente dall’attualità di possibili nuovi misure restrittive discusse oggi dalla cabina di regia anti-Covid (presente per la Lega il Ministro del MISE Giancarlo Giorgetti), «Se facciamo un lockdown per vaccinare senza avere i vaccini non andiamo da nessuna parte».
Resta centrale dunque il tema dei vaccini, con il Governo Draghi chiamato fin da subito a fare presto e meglio del precedente esecutivo: «A me interessa il risultato, mi interessa la salute degli italiani. Ho incontrato e contattato diplomatici e politici di diversi Paesi del mondo che vogliono aiutare l’Italia, è forse un reato? Da leader del primo partito italiano è mio dovere impegnarmi al massimo per aiutare il mio Paese. Austria, Danimarca, Ungheria, Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca e altri governi cercano e trovano vaccini oltre Bruxelles, e fanno solo bene. Comprare all’estero e produrre in Italia per essere autosufficienti, questo è l’obiettivo», sottolinea ancora il leader della Lega.
Sul fronte Lombardia, Salvini non nasconde che ancora molto deve essere fatto per un piano come si deve: «Siamo uno Stato. Siamo 10 milioni»; ha poi spiegato di aver sentito ieri Fontana, Moratti e Bertolaso e oggi stesso tornerà in Regione per ribadire «ha ragione Bertolaso quando dice “prima dose a tutti“. Il commissario chiedeva di tener da parte il 30% delle dosi per il richiamo. Ma se non arrivano i vaccini necessari, prima si corre – soprattutto in alcune province, penso a Brescia -, e meglio è. Si faccia tutto il possibile adesso».
SCUOLA E MIGRANTI, IL PUNTO DI SALVINI
La “diplomazia parallela” della Lega, contestata da Pd e 5Stelle, serve non tanto a fare la mossa “doppia” di un Carroccio “di lotta e di Governo”: «le carenze europee non mi interessano, neanche le colpe, mi preme trovare le soluzioni», ribadisce Matteo Salvini, «il ministro leghista Giorgetti fa benissimo a lavorare per rafforzare il piano Ue sui vaccini e per produrre il siero in Italia. E’ giusto e doveroso anche recuperare più dosi possibili dall’estero. Il Governo sta lavorando in questa direzione. Se a Bruxelles si danno una mossa nell’autorizzazione di farmaci che servono, gliene saremmo grati». Loda l’intervento di Draghi sullo stop alle dosi AstraZeneca per l’Australia, «Sovranismo? Buonsenso direi. Con il governo precedente, invece, l’Italia regalava mascherine e ossigeno alla Cina per poi ritrovarsi senza scorte davanti al virus».
Sulla scuola e le chiusure che hanno portato fino a 5,6 milioni di studenti in Dad da oggi, per Salvini è una cocente sconfitta «Ogni chiusura, seppure richiesta dalla comunità scientifica, è una sconfitta. Vale per le scuole, le attività commerciali, i teatri, gli impianti sportivi», spiega all’uscita dall’ospedale Niguarda. Da ultimo, accenno a Libero del nodo migranti: «La minaccia del Covid non ferma gli sbarchi. L’Europa deve considerare i confini italiani come i confini del Continente», conclude Salvini, «I confini italiani sono confini europei. Da inizio anno, nonostante il Covid, sono già sbarcati 5.000 clandestini, di questo passo il 2021 sarà un anno terribile e non possiamo permettercelo».