Matteo Salvini è stato intervistato durante la diretta serale del Tg5, dove ha parlato dell’attualità economica e politica italiana, con la Manovra in via di approvazione e l’ipotesi di avviare il percorso per il premierato, ma anche della manifestazione che ha indetto per la giornata di domani. A Milano, infatti, il leader del Caroccio ha organizzato un evento che mira alla difesa dei valori dell’Occidente, minacciati dalle ormai costanti e sempre più violente guerre. L’evento fortemente voluto da Salvini, però, è stato ampiamente criticato nei giorni scorsi per il timore che potrebbe essere un’occasione per accentuare divisioni sociali ed odio.



Salvini: “La manifestazione a Milano serve per condannare la violenza e l’antisemitismo”

La manifestazione di domani, spiega Matteo Salvini, servirà a “chiedere lo stop alla violenza e condannare ogni forma di terrorismo. Non è possibile che nel 2023 ci sia la caccia all’ebreo, si brucino le bandiere di Israele, si sgozzino i bambini e si violentino le donne. Quindi, avviare un percorso di pace e di no ad ogni forma di violenza”. Il leader della Lega, infatti, ci tiene a sottolineare come “abbiamo visto tante piazze nei giorni scorsi alimentate da odio, rabbia, violenza, con bandiere bruciate o strappate”.



“Domani”, sottolinea ancora Matteo Salvini, “a Milano ci sarà una piazza sorridente, che chiede il ritorno alla pace, due popoli e sue stati, ma”, specifica, “l’antisemitismo e l’odio anti-ebraico non possono più esistere”. Imbeccato, poi, in merito alla Manovra, il leader del Carroccio la ritiene “l’inizio di un buon percorso. Aumentare dal primo gennaio gli stipendi di 14 milioni di lavoratori e lavoratici che avranno mediamente mille euro in più in busta paga, aiutare le partite IVA che non dovranno più pagare l’acconto sulle tasse e aumentare le pensioni a milioni di donne e uomini italiani è qualcosa che mi rende orgoglioso”. Similmente, in merito al Premierato Matteo Salvini lo ritiene un modo giusto per “dare più importanza al voto dei cittadini. Se potranno eleggere un Presidente del consiglio, una squadra, una maggioranza e un programma, e se qualcuno cambia idea si torna a votare, significa avere un paese più serio. Se uniamo all’autonomia, un governo centrale più forte e più potere alle regioni, saremo finalmente un paese moderno”.

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