Matteo Salvini: “A me interessano i sondaggi delle piazze…”
Manca ormai poco più di una settimana al 25 settembre, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per scegliere Camera, Senato e indirettamente il prossimo esecutivo. Matteo Salvini, nonostante i sondaggi lo vedano dietro la Meloni di 10 punti percentuali, è positivo: “I sondaggi ci hanno sempre sottostimato, sia alle politiche 2018 che alle Europee 2019. A me interessano i sondaggi che faccio nelle piazze, spiega Salvini, dove la Lega attira migliaia di persone da Nord a Sud. Sono ottimista, non mi pongo limiti, sarei onorato di poter guidare il Paese, ma il mio futuro è nelle mani degli italiani. Ed è giusto così, si chiama democrazia e non mi spaventa”.
Nel caso in cui la Lega dovesse essere uno dei primi partiti, comunque, è escluso un governo con altre forze politiche contrarie. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, spiega: “L’esperienza del governo di larghe intese è stata eccezionale, perché eccezionale era il momento di crisi per l’Italia dopo i disastri del Conte 2. Non potevamo restare indifferenti all’appello del presidente Mattarella, per aiutare il Paese a superare la crisi pandemica e gestire al meglio i fondi del Pnrr dopo la stagione dei banchi a rotelle e delle primule di Arcuri. Fra l’altro, al governo abbiamo impedito l’approvazione del ddl Zan”.
Salvini: “Letta getta fango e fomenta gli estremisti”
Secondo Letta, un Governo di destra sarebbe “un pericolo per la democrazia”. Matteo Salvini ha risposto così attraverso le pagine di Avvenire: “La Lega e il centrodestra governano da anni la maggioranza delle regioni. Vantiamo 800 sindaci, 6 governatori, migliaia di amministratori locali. Quelle di Letta non sono argomentazioni: è fango che finisce col fomentare i peggiori istinti degli estremisti di sinistra. Sta avvelenando il clima, attacca Salvini, come dimostrano le aggressioni ai gazebo della Lega e le minacce di morte ai leader del centrodestra. La Costituzione all’articolo 2 parla di solidarietà politica: le idee altrui vanno discusse e combattute, ma in una democrazia gli avversari devono essere sempre legittimati, altrimenti salta il patto repubblicano”.
Per il leader del Carroccio, al momento la priorità è risolvere la questione legata al caro bollette: “L’emergenza nazionale, come la Lega denuncia da mesi, è il caro bollette: dalla Cgia di Mestre agli industriali, dai sindaci ai governatori, molti chiedono interventi immediati. Servono almeno 30 miliardi oggi, per non spenderne domani tre volte tanto tra cassa integrazione, disoccupazione e impoverimento del Paese”. Per quanto riguarda invece il reddito di cittadinanza, Salvini spiega che non ha intenzione di abolirlo: “Il reddito va mantenuto per chi non può effettivamente lavorare. Ma vanno tagliati sprechi e abusi, per destinare le risorse al taglio delle tasse o agli incentivi per le assunzioni. L’Italia e il Sud ripartono grazie al lavoro, non ai sussidi”.