Tutte le mattine da qualche giorno, quando esce di casa, Lodo Guenzi, noto come cantante del gruppo Lo Stato Sociale, si trova quella scritta davanti agli occhi: “Salvini muori”. Nessuno, neanche le autorità, hanno ancora pensato a cancellarla, oltre che per il decoro urbano, per la violenza della frase che attacca così un ministro dello stato. Non è certamente un leghista o un salvinano, Guenzi, ma giustamente è infastidito da una provocazione così evidente alla violenza: “Quella scritta mi fa schifo” ha scritto in un post su twitter. “È davanti a casa mia e ogni mattina spero di trovarla cancellata. Ci penso spesso al perché mi fa tanto incazzare. Al di là della miseria della frase, ricevere questo tipo di m… fa parte della vita di un uomo pubblico, in fondo se succede a me figuriamoci a lui. Eppure io questa scritta non la sopporto” dice ancora. Ha ragione.
INCITAMENTO ALL’ODIO
Di incitamento all’odio è pieno questo paese, non c’è bisogno di aggiungerne ancora, per far andare fuori di testa qualche esaltato squilibrato. Soprattutto non mettersi sullo stesso piano di chi dell’incitamento all’odio ha fatto la sua bandiera: “Dovremmo lasciare ad altri queste cazz..e, le minacce di morte alle famiglie sinti a cui consegnano la casa popolare, gli “spero che i negri ti stuprino t…a” a Carola Rackete, i “bruciamo i rom”. Lasciamo ad altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza, il paradosso, l’ironia, il gioco, la poesia e la passione. Anche nello scontro, soprattutto nello scontro” aggiunge. Rispondere alla m… con la m… farà sempre e solo vincere la m… è il suo slogan, Promette che se fra una settimana quella scritta è ancora lì la cancellerà lui personalmente. Naturalmente indossando una maglietta di Mediterranea o Sea Watch: “così, per segnare una distanza di linguaggio” dice.