COSA HA DETTO STOLTENBERG E PERCHÀ SALVINI HA CHIESTO LE SCUSE O LE DIMISSIONI. IL CAOS NATO-UCRAINA

O si scusa o si deve dimettere. È molto netto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini riferendosi a quanto detto sabato dal segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg. Secondo il n.1 uscente dell’Alleanza Atlantica – intervistato ieri dall’Economist – i Paesi membri della Nato dovrebbero al più presto rimuovere il divieto imposto finora all’Ucraina di colpire obiettivi militari in territorio della Russia con le armi inviate dall’Occidente. Dopo i recenti attacchi russi a Kharkiv, il leader della Nato intende dare un messaggio durissimo contro Putin e sottolinea alla rivista Uk come quella in corso sia una guerra di aggressione di Mosca contro l’Ucraina e perciò Kiev «ha il diritto di difendersi, includendo anche colpire obiettivi in territorio russo».



Secondo il vice di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi le dichiarazioni di Stoltenberg sono assolutamente inopportune e vanno al più presto rettificate: «per parlare di guerra, per parlare di usare le bombe o i missili o le armi italiane che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi sul suo territorio invece per combattere, colpire e uccidere fuori dal suo territorio, può farlo non in nome mio, non in nome della Lega, non in nome del popolo italiano». Arrivare a sostenere che possa, anzi, debba essere necessario arrivare ad uccidere con armi occidentali (e perché no, anche con eserciti come vuole Macron) individui in Russia, per l’Italia è inaccettabile: «dobbiamo difendere l’Ucraina aggredita e lo stiamo facendo sin dal primo minuto, ma non siamo in guerra contro nessuno». La posizione di Salvini, espressa durante un appuntamento elettorale oggi a Napoli, rappresenta quanto la Lega sostiene fin dall’inizio della guerra, a maggior ragione nelle ultime settimane dopo le proposte giunte da Macron e Stoltenberg di aumentare l’offensiva contro Mosca: «Io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale alle porte, quindi la Nato non può imporci di uccidere in Russia né nessuno può imporci di mandare dei soldati italiani a combattere o a morire in Ucraina. Un conto è difendere, un conto è uccidere». Per tutti questi motivi, conclude il Ministro delle Infrastrutture, il segretario della Nato «o chiede scusa o rettifica o si dimette».



LE REAZIONI POLITICHE ALLE PAROLE CHOC DI STOLTENBERG: DA MELONI A TAJANI E CONTE, PASSANDO PER IL “NO COMMENT” DEL PD

Nell’intervista domenicale a “In mezz’ora” su Rai 3, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – che solo qualche settimana fa aveva tenuto un lungo vertice con il segretario della NATO a Roma – ribadisce l’invito alla cautela davanti ad un tema così delicato e intricato come la guerra in Ucraina: «Stoltenberg? Bisogna essere più prudenti», riferendosi ovviamente alla proposta lanciata nell’intervista all’Economist di sabato scorso. Non so perché Stoltenberg dica una cosa del genere. Bisogna essere molto prudenti», ha ribadito la Premier e leader ECR. Meloni dice di essere d’accordo sul fatto che la Nato debba mantenere la sua fermezza e sostanzialmente non dare segni di cedimento, detto ciò – conclude – «Sono molte le dichiarazioni discutibili. Ricordo Macron. Io consiglio maggiore prudenza. È importante che la Nato continui a mantenere il sostegno all’Ucraina per raggiungere la pace».



Da Salvini a Meloni al Ministro della Difesa Crosetto, fino all’altro vicepremier, Antonio Tajani che da Ministro degli Esteri si pone in posizione ferma circa la volontà del segretario Nato di rimuovere il divieto di uccidere in territorio russo: «Noi siamo parte integrante della Nato ma ogni decisione deve essere presa in maniera collegiale». Confermando la linea del leader leghista, il n.1 di Forza Italia sottolinea come non verranno mandati soldati italiani in Ucraina, così come tutti gli strumenti e le armi inviate a Kiev non potranno essere usati all’esterno del Paese. Con un sostanziale appello alla pace anche dalle opposizioni si leva un coro di protesta per le posizioni di Stoltenberg: «Le parole di oggi del segretario generale della Nato segnalano un’ulteriore escalation militare. Siamo sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. Noi diremo no. Basta con questa strategia sulla pelle degli italiani», tuona il Presidente M5s Giuseppe Conte sui social, seguito dall’eurodeputato di AVS Massimiliano Smeriglio, «Stoltenberg, che è in scadenza di mandato, lavora su un’ipotesi che per me è terribile perchè è una ulteriore escalation e ci mette nelle condizioni di diventare oggettivamente cobelligeranti». Condanna netta anche dal candidato Pd Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, che addirittura mette le dichiarazioni di Stoltenberg sulla stessa scia “non credibile” delle sparate di Putin: chi resta invece in silenzio e preferisce non commentare sono i vertici del Partito Democratico, in primis la segretaria Elly Schlein.