Nella linea di fermezza di Palazzo Chigi sulla guerra tra Russia e Ucraina si apre una crepa. Succede dopo l’intervista di Matteo Salvini a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3. “All’Europa chiedo non di distribuire armi letali ai confini con la Russia, ma di perseguire la via del Santo Padre: confronto, dialogo, diplomazia, sanzioni”, ha dichiarato il leader della Lega. Il riferimento è alle dichiarazioni di Josep Borrel, alto rappresentante per la Politica estera Ue, che aveva parlato della possibilità di fornire “materiale letale all’eroico esercito ucraino”.
Matteo Salvini da Lucia Annunziata ha spiegato di essere “un tifoso dell’introduzione del servizio militare e civile”, d’altra parte ora preferisce parlare di corridoi umanitari. “Non voglio che la risposta dell’Italia e dell’Europa, culla di civiltà, sia che distribuisca armi letali”. E quindi ha preso ufficialmente posizione: “Comunque non in mio nome”. Salvini ha spiegato che intrattenere buone relazioni con la Russia è anche nell’interesse dell’Europa, ma ha anche ricordato che “la Nato è un’alleanza difensiva e non può essere un’alleanza offensiva”.
SALVINI “RUSSIA SI E’ SPINTA TROPPO AVANTI”
Ma Matteo Salvini manda anche un messaggio alla Russia: “Spero che a Mosca qualcuno capisca che si è spinto troppo avanti. La Russia non penso voglia scatenare una guerra nucleare”. Il leader della Lega a ‘Mezz’ora in più’ ha spiegato che “se il conflitto si allarga rischia di essere un disastro”, per questo continua a ribadire che bisogna dialogare con la Russia, “dopo che la guerra si sarà fermata e chi ha sbagliato avrà pagato”. A proposito dei russi, Salvini ha parlato di una “cultura affascinante e incredibile” e non ritiene che voglia scatenare una guerra nucleare. Le sue parole però hanno scatenato le polemiche: “Cosa dobbiamo inviare secondo Salvini delle fionde? Dei fucili a coriandoli? Delle felpe?”, ha scritto Carlo Calenda, leader di Azione, su Twitter. Quindi lo ha attaccato: “Già sono insopportabili i distinguo e le furbizie su Covid o politica economica, ma su politica estera e di difesa in tempo di guerra sono inaccettabili. Se Salvini non riesce a staccarsi da Putin se ne vada all’opposizione. E si assuma per una volta le sue responsabilità”.
LA REPLICA DI SALVINI ALLE CRITICHE
Dopo la frenata di Matteo Salvini è arrivata la precisazione di Palazzo Chigi, che ha ribadito “il pieno e convinto appoggio al pacchetto di misure contro la Federazione Russa presentato oggi dalla Commissione Europea”. Invece Salvini in serata ha rimarcato l’appoggio al governo e replicato alle critiche delle ultime ore: “La Lega vuole la pace, lavora per la pace, prega per la pace. Che tristezza le polemiche politiche di qualcuno, pochi per fortuna, anche di fronte a guerra e morte. Piena fiducia in Draghi e nel governo per fermare, con ogni intervento e aiuto necessario, l’aggressione russa, le bombe e il sangue. Ucraina e Russia parlano di dialogo e incontri diplomatici, questa è la via”.