Nella segreteria politica della Lega convocata stamane, il leader della Lega Matteo Salvini è tornato sui principali punti di attrito con il Governo evidenziato nel “caos” Decreto Riaperture, facendo anche proprie le istanze delle Regioni già lamentate da Fedriga, Fontana e Bonaccini: «il Decreto purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti: migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché?».



Entrando in Parlamento l’ex Ministro risponde a diversi temi posti dai cronisti, a partire dall’eventuale imbarazzo di Giorgetti nello scontro interno al Governo con l’amico Mario Draghi: «imbarazzo per la posizione della Lega sulla riaperture? Fantasie giornalistiche. […] Un alleato fedele deve dire al suo amico quando sbaglia», commenta ancora Salvini allontanando qualsiasi ipotesi di crisi di Governo. «Ieri ho sentito Draghi 6 volte, sempre in maniera amichevole, franca e leale. La Lega è entrata nel governo e non lasceremo il timone in mano a quelli che hanno fatto affondare la nave.Quella di ieri è stata una scelta di lealtà. E nessuno di noi è imbarazzato», riafferma il senatore del Carroccio, «La Lega dato la sua fiducia al governo Draghi, non al governo Speranza o dei chiusuristi. Il coprifuoco non ha senso. Lo dice anche il Cts». In merito alle polemiche sulla distanza-vicinanza con l’alleata Giorgia Meloni, Salvini conclude «La Lega ha scelto di stare al governo per incidere sulle scelte del governo, a differenza della Meloni che sta alla finestra a protestare».



COPRIFUOCO E DL COVID: LEGA “CRITERI IDEOLOGICI”

È ancora una volta Salvini contro Centrosinistra, questa volta con più di un’irritazione per il Premier Draghi: il giorno dopo la tempesta le acque sono ancora piuttosto agitate nel Governo. Il Decreto Covid che ha confermato ieri in Cdm il coprifuoco alle ore 22 almeno per tutto il mese di maggio (a metà mese un nuovo Consiglio dei Ministri valuterà se slittarlo o toglierlo del tutto, ndr) ha reso evidente la spaccatura all’interno della maggioranza con la Lega che è arrivata a non votare il testo, lamentando un mancato coraggio e rimanendo ancorati a “criteri ideologici” .



Oggi Salvini in un’intervista al Giornale ripercorre tutta le ultime 24 ore per far capire dove siano le rimostranze del Carroccio e su cosa si può lavorare per migliorare già da subito il testo: «Nessuno “scherzetto”, la Lega non si appresta a lasciare il governo Draghi», assicura subito l’ex Ministro che contrattacca «però non votiamo i provvedimenti a scatola chiusa». Oggi Salvini ha convocato la segreteria politica del Carroccio per discutere delle frizioni di queste ultime ore (rese visibili anche sul Ddl Zan e sulla modifica costituzionale dei temi clima e animali): «Mario Draghi ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle, di Speranza. Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici».

LO SCONTRO NEL GOVERNO: LA VERSIONE DI SALVINI

A Pd e M5s che accusano la Lega e Salvini di essere degli «irresponsabili» che vogliono «provocare l’incidente politico nel Governo», il segretario federale ricorda come purtroppo il nodo non è il Carroccio ma le richieste di ristoratori, commercianti e degli stessi enti locali, «Lui (Draghi, ndr) ha mediato, ma questa volta ha prevalso la linea della sinistra, dei 5 Stelle, di Speranza. Gli italiani hanno sopportato per quattordici mesi una compressione dei loro diritti. Blitz. Controlli. Droni. Limitazioni negli spostamenti. Basta. E lo dico non in modo temerario, sconsiderato, avventato. Anche il presidente Bonaccini, Pd, aveva fatto le sue osservazioni. Non ci hanno ascoltato». Salvini al Giornale rivela di aver avuto solo ieri 5 telefonate con Draghi per provare a spiegare la posizione della Lega e il perché non avrebbero votato quel provvedimento sul coprifuoco in Cdm: «Tutte le Regioni, tutte tutte, anche quelle di sinistra, chiedevano di rivedere queste norme, per esempio spostando l’orario del coprifuoco e concedendo alcune aperture in più». Invece, la linea “rigorista” ha prevalso e Salvini non se ne dà pace: «Da lunedì si potrà andare in duecento al cinema ma perché – si chiede -non posso andare a mangiare una pizza al chiuso con mia moglie? Hanno prevalso criteri ideologici, non scientifici. Queste disposizioni sono illogiche». Chiosa finale sulla novità del pass verde per circolare fuori dalle Regioni (se di colore diverso, ndr) in estate: «Spostamenti legati all’esito del tampone? Dovrà essere lo Stato a pagare quel tampone alle famiglie che partono per le vacanze».