Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato ospite ieri sera del programma di Rete 4, Dritto e Rovescio. Intervistato da Del Debbio l’ex ministro dell’interno si è soffermato soprattutto sulla guerra in Ucraina, e sulla sua missione per convincere la Russia a desistere: “Andare in Russia… manco avessi parlato di guerra – spiega il leghista, stizzito, in diretta sul quarto canale – non pensavo che parlare di pace portasse a tutte queste polemiche. C’è una guerra, se devo chiedere il cessate il fuoco vado da chi ha iniziato. Ma invece, apriti cielo”. E ancora: “Sono stato in ambasciata ucraina, turca, cinese, russa e americana. E in Italia questa guerra la stiamo pagando”, con riferimento al caro bollette e al caro carburante.
“Noi – ha proseguito Salvini – elementi di dialogo tra Russia e Ucraina li abbiamo creati. Andare a cena con l’ambasciatore? Sì l’ho fatto e lo rifarò”. Quindi Salvini ha aggiunto “Io porterò il governo intero a parlare di pace. Il capo dell’Interpol ha detto una cosa preoccupante e importante ovvero che le armi inviate in Ucraina finiranno nelle mani delle organizzazioni criminali. Quando sento la gente in Parlamento `Mandiamo armi´, io dico `Occhio che quelle armi ti tornano indietro con gli interessi´. Il mio compito è portarli al tavolo. E se devo portare al tavolo i russi, con chi cacchio devo parlare se non con i russi? Chi mi critica cosa sta facendo per la pace? Io ci metto la mia faccia, bella o brutta che sia”.
SALVINI: “UCRAINA? CON TRUMP NON SAREBBE ACCADUTO”
Un riferimento a Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti per cui la Lega ha sempre patteggiato: “Se, invece di Biden, ci fosse Trump non penso che saremmo arrivati in questa situazione. Quando vincono i Repubblicani viviamo anni di pace, quando vincono i democratici partono le bombe”. Del Debbio ha quindi incalzato Salvini sul governo: “Ma lei in questo governo come ci si trova? Ha il rimorso di non esser rimasto all’opposizione?”, e Salvini ha replicato che lui con il Partito Democratico “c’entra men che zero” ma che bisogna comunque guardare i risultati raggiunti. Nel caso in cui, dopo le elezioni, vincesse il Centrodestra, per la Lega la prima cosa da fare è la pace fiscale, “azzerando le cartelle di Equitalia”.