Matteo Salvini a tutto tondo ai microfoni di Avvenire. Il segretario federale della Lega ha rilasciato alcune dichiarazioni particolarmente importanti sul ddl Zan, il dossier più rovente per la politica, ma non solo. L’intervento del Vaticano ha riacceso il dibattito e l’ex ministro dell’Interno si è schierato al fianco della Santa Sede, chiedendo modifiche al testo e un confronto con le forze di Centrosinistra. Dialogo già negato da Enrico Letta, per la precisione.



Matteo Salvini ha spiegato di essere pronto a discutere per un testo condiviso e senza ideologia, ribadendo che la distanza tra Centrodestra e Centrosinistra può essere colmata: «Se l’obiettivo è contrastare ancor più duramente odio e violenza, siamo tutti d’accordo, anche se le leggi vigenti mi sembrano già chiare. Non vorrei che qualcuno insistesse solo per fare campagne ideologiche sui bambini o per limitare la libertà di espressione». Matteo Salvini ha acceso i riflettori sulle definizioni dell’articolo 1, sottolineando che l’educazione gender non può entrare nelle scuole, senza dimenticare le possibili restrizioni alla libertà di pensiero e parola: «Sono contento che anche la Santa Sede abbia espresso dei dubbi. Come peraltro, da versanti diversi, hanno fatto esponenti femministe e della comunità Lgbt».



MATTEO SALVINI: “PAROLA DELLA CHIESA PER ME É FONDAMENTALE”

Nel corso della sua lunga intervista, Matteo Salvini è tornato sul testo depositato dal Centrodestra per inasprire le pene per chi è protagonista di episodi di odio o violenza. «Dipende dal Pd: punta a combattere le discriminazioni o vuole fare campagna ideologica, anche sulla pelle degli omosessuali?», la frecciatina ai dem di Letta. A proposito dell’intervento del Vaticano, un’ingerenza secondo Roberto Fico, Matteo Salvini è stato categorico: «La parola della Chiesa per me è fondamentale, su questo e altri temi, come nel caso della libertà educativa e della giusta richiesta di considerazione per le scuole paritarie e cattoliche, per i loro insegnanti e studenti. Purtroppo mi pare che a sinistra, invece, preferiscano censura e bavaglio». Infine, dopo immigrazione e Centrodestra, una battuta sulle elezioni amministrative: «Glielo garantisco: entro la settimana chiudiamo con due squadre di eccellenza, sia a Milano che a Bologna. Non per partecipare, ma per vincere».

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