Scintille pesanti a “Di Martedì” tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Nel video del programma, prlando dei sondaggi sul consenso dei partiti, Salvini ha citato Mentana: “Cito Mentana, ieri un sondaggio ha dato la Lega al 27%, con 8 punti di vantaggio sul secondo partito che è il PD al 19%. Quindi il PD di Giannini è fortissimo al 19%...” ma a questo punto il direttore del quotidiano torinese non ha digerito l’associazione diretta del suo nome al Partito Democratico. “Macché Giannini, no, no no… fermo là! Il PD di Giannini? Io sono un giornalista! Lei non deve dire sciocchezze“. Il conduttore Giovanni Floris da studio ha sottolineato: “Giannini in verità ha avuto anche problemi col PD, non lo incasellerei facilmente…” con Giannini che ha continuato a protestare, mettendo in evidenza come una affermazione del genere intaccasse la sua credibilità come giornalista e commentatore.
SALVINI VS GIANNINI: “CHE PERMALOSO!” “NON DICA FALSITÀ!”
Salvini inizialmente ha chiesto di poter continuare a parlare, poi ha risposto direttamente: “Non volevo certo insultarla, non sapevo che dire PD fosse automaticamente un insulto.” Giannini ha immediatamente ribattuto: “Non è un insulto ma è falso, è banalmente falso. Se non dice falsità dica quello che vuole” ha incalzato il giornalista, con Salvini che ha ribattuto: “Mamma mia che permaloso” Floris ha provato a stemperare gli animi “A Giannini è stata data dal PD l’opportunità di lavorare con noi,” evidenziando un possibile allontanamento dalla Rai del giornalista. Salvini ha continuato però indispettendo di nuovo il giornalista: “Sto dicendo che la Lega che non è in grande simpatia a Giannini, almeno questo lo posso dire…” E Giannini ha allargato le braccia: “Aridaje! E no, no…” Insomma, Salvini ha cercato in tutti i modi di affibbiare a Giannini una precisa connotazione politica, ma la presa di distanze del direttore de La Stampa è stata molto forte.