«Ho chiesto la desecretazione di un documento, ho posto domande e non ho dato giudizi»: torna ancora sul “piano segreto Covid” il leader della Lega Matteo Salvini durante l’intervista mattutina a Sky Tg24. Nella lettera inviata ieri al Corriere della Sera l’ex Ministro degli Interni aveva accusato il Governo di avere tenuto segreti non solo i verbali del Cts (fino a venerdì scorso, ndr) ma soprattutto il piano segreto sui rischi della pandemia, al momento ancora secretato dal Ministero della Salute. «Il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere le informazioni […] Il governo deve spiegare davanti al Parlamento perché ha taciuto i rischi del virus», scriveva ieri Salvini. In pronta risposta il Ministro della Sanità Roberto Speranza ha risposto a tono, definendo Salvini un «piccolo leader che mette gli interessi di parte dinanzi a quelli del Paese». Ebbene, oggi è lo stesso Salvini a tornare su quell’attacco del Ministro con una altrettanto secca replica «Innanzitutto chiedo se sia normale che un ministro della Salute non abbia dato risposte se non insulti a Salvini, c’e’ il ministro della scuola che mi dà del troglodita, l’ex ministro Fornero del gaglioffo. Ma io ho fatto domande educate e poi io sono il piccolo uomo….Non è un governo serio….».
SALVINI ‘SALVA’ CONTE SULLE REGIONALI
E invece Salvini insiste sul punto iniziale, in merito al tenere segreto verbali e piani sul coronavirus – senza condividerli con Presidenti di Regione, Parlamento e opposizione – è gravissimo come atteggiamento: «perchè se qualcuno al governo sapeva cosa stava succedendo e non ha agito in tempo lo deve spiegare ai familiari dei bergamaschi morti, ai cittadini che hanno perso il lavoro». Intervenendo questo pomeriggio in un tour elettorale a Brindisi è invece lo stesso Matteo Salvini a “salvare” idealmente il Presidente del Consiglio da possibili conseguenze “nazionali” qualora arrivassero risultati importanti dalle Elezioni Regionali del 20-21 settembre: «in democrazia decidono i cittadini, voteranno in sette Regioni, saranno voti fondamentali, belli, positivi, di cambiamento, però per queste Regioni. Il governo non c’entra nulla». Secondo Salvini il problema del Governo non sarà l’aver vinto o perso le Regionali, «Io contesto al governo litigiosità e incapacità» e a chi tra i giornalisti accorsi al comizio chiede sullo stato attuale dell’emergenza Covid, il leader della Lega risponde «I contagiati di oggi non sono i contagiati di marzo, le terapie intensive sono quasi vuote e non sono affollate come marzo. Ogni tanto Conte cerca degli obiettivi su cui scaricare le sue incapacità, una volta sono le discoteche, una volta sono gli aperitivi, una volta sono gli stadi, però tutta l’Europa torna a studiare, a vivere, a lavorare: è possibile che solo in Italia siamo ancora qui nel dubbio?».