Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e vicepremier, nella giornata di ieri ha presenziato alla commemorazione per le vittime della tragedia del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto del 2018. Dal palco, il ministro ci tiene a ribadire che le 43 vittime di quel giorno non sono state causate dalla sfortuna o da qualche evento imprevedibile, “ma dall’avidità e dalla mancanza di manutenzione“.



“Conto di tornare l’anno prossimo”, sostiene ancora Salvini, “con un disegno legge che equipari i cittadini vittime dell’incuria alle vittime del terrorismo”. Palando delle sentenze per la tragedia, che dal 2018 ad oggi non sono ancora arrivate, in un’intervista con la Stampa il ministro rilancia l’idea della necessità di interventi sulla giustizia, ritenendo inaccettabile che nessun pagherà prima del 2024. Ai concessionari, invece, che hanno permesso che una simile tragedia avvenisse, ignorando la necessità di interventi, il ministro Salvini ha detto di aver chiesto “di mettere prima le manutenzioni e le nuove opere, e poi i dividenti”, perché “se pensi solo a distribuire gli utili e te ne freghi dei cittadini, questo governo ha il diritto e il dovere di intervenire”.



Salvini: “Ora si lavori alla Gronda, al Terzo Valico e alla Diga”

Complessivamente, guardando avanti al futuro, il ministro Matteo Salvini ha spiegato di star attualmente “correndo per dare a Genova e alla Liguria ciò che a chiacchiere aspettano da decenni. La Gronda, ad esempio”, ma anche “il Terzo Valico, la diga di Genova il Waterfront”. Non solo, perché il suo dicastero è anche al lavoro “per strade più larghe, veloci, sicure, moderne e controllate”.

“Servono nuovi sbocchi”, ritiene ancora Salvini parlando degli interventi necessari per la Liguria, e tornando alla Gronda non si capacita di “come possa esserci ancora nel 2023 qualcuno che si dichiara [contrario]: l’opera toglierà tir”, spiega, “inquinamento, code, traffico, rumore”, permettendo trasporti più rapidi, tranquilli e sicuri. Continuando sul progetto, spiega che con il decreto della scorsa settimana è stata decisa una semplificazione, perché secondo Salvini “va aggiornato”. Attualmente, però, non si è ancora mosso nulla, “è partito il lotto zero, ma non ci faccio niente, deve partire il lotto uno“, che spera possa essere avviato a settembre.