SALVINI, IL 25 APRILE E LA LIBERAZIONE: “SEMPRE ONORATO SENZA SBANDIERARLO. SBAGLIATO ESCLUDERE ALCUNI DA RESISTENZA”

«Ho sempre onorato il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo»: così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini questa mattina ai giornalisti giunti in largo Caduti milanesi per la Patria a Milano per la celebrazione della Festa di Liberazione oggi 25 aprile 2024. Dopo le polemiche contro un Governo accusato di non volersi dire “antifascista”, il Ministro delle Infrastrutture risponde per le rime spiegando che i veri violenti sono quelli che vogliono escludere alcuni dalla grande festa di libertà che si celebra il 25 aprile.



«Sapere che nelle piazze italiane ci saranno episodi di violenza contro le forze dell’ordine, contro altri manifestanti, visto che la Resistenza è stata di tanti, penso ai partigiani bianchi, ai liberali, ai socialisti», aggiunge da Milano il leader leghista. Insomma, per Salvini il 25 aprile non può dirsi “di qualcuno”, è un errore escludere e aggredire chiunque, perciò «viva il 25 aprile. Uno è contro i regimi, tutti i regimi, tutto l’anno». Intervistato ieri nei due programmi di Bruno Vespa – “Cinque Minuti” e “Porta e Porta” – Salvini ha ribadito che per lui la Liberazione significa un’Italia che non si arrende, che non si rassegna, «è la risorgenza di un Paese e da italiano parteciperò alla celebrazione».



PONTE SULLO STRETTO E CODICE DELLA STRADA, COSA HA DETTO MATTEO SALVINI A “CINQUE MINUTI”

Entrando nei dossier più politici legati all’operato del Governo, Salvini a “Cinque Minuti” parla delle ultime novità riguardanti il Ponte sullo Stretto di Messina e Reggio Calabria dopo le polemiche degli ultimi giorni sulle valutazioni richieste dal Ministero dell’Ambiente. «Sarà un’opera che crea lavoro ma assolutamente green e sostenibile perché toglierà emissioni dall’acqua e dall’aria», sottolinea il vicepremier spiegando l’intero lavoro scrupoloso che nelle prossime settimane verrà messo a punto per rispondere punto su punto alle osservazioni emerse, «gli ingegneri inizieranno nel loro affascinante e straordinario lavoro perché gli ingegneri italiani sono tra i migliori al mondo».



Intanto il Ponte ha ottenuto la piena finanziabilità dal Parlamento Ue, riconoscendo come una delle grande infrastrutture che servono per unire l’Italia e l’Europa. L’obiettivo è iniziare i primi lavori entro l’estate mentre dal 2032 si punta ad avere le prime «moto, auto e treni che attraverseranno il ponte sullo Stretto e l’Alta velocità e l’Alta capacità che collegheranno Palermo, Roma, Milano e Berlino». Solo fino a 15-20 anni fa quando iniziarono i primi progetti del Ponte sullo Stretto, l’opera sarebbe stata di fatto fine a se stessa, mentre oggi Salvini rivendica «stiamo investendo quasi 30 miliardi di euro su strade e autostrade in Sicilia, altrettante in Calabria».

Sul codice della strada rinnovato e ampliato dal Ministero di Salvini e anche qui rivendica di aver risposto ad una esigenza chiave, quella di salvare vite umane il più possibile: «Non cambiamo i limiti, però inaspriamo le pene e la prima causa di incidente è la distrazione. Per cui abbiamo inserito, su mia richiesta, il ritiro breve della patente per chi usa il cellulare a volante, perché ahimè la prima causa di morte non è la velocità, non è la cintura di sicurezza, ma è la distrazione». Dalle multe salatissime al cosiddetto “ergastolo della patente”, in quanto «nei casi gravi di reiterazione tu la patente non la puoi più vedere».

SALVINI, DAL PIANO SALVA-CASA ALLE “FOLLIA” GREEN: L’APPELLO DELLA LEGA PER UN’EUROPA PIÙ COMUNITÀ

Nel corso dell’intervista a “Porta a Porta” Matteo Salvini punta l’obiettivo sulle imminenti Elezioni Europee, con lo slogan centrale della Lega sul «più Italia e meno Europa»: «Sarà un voto fondamentale per il futuro dell’Europa. Al governo non cambierà nulla. Non penso che ci sarà nessun riassetto», chiarisce subito il vicepremier non prima di rivendicare la battaglia sulle case contro le follie ideologiche del Green New Deal di Von der Leyen e Timmermans. Una casa “green” costerà mediamente ad ogni famiglia circa 50mila euro tra cambiare gli infissi, la caldaia, il cappotto e il tetto.

«Io da ministro, a parte che la Lega ha votato contro spesso da sola a Bruxelles queste follie e queste tasse, sto portando avanti l’esatto contrario in Italia, il salva casa. la regolarizzazione, la sanatoria di tutte le difformità interne alle mura domestiche», spiega Salvini denunciando un’Europa che nulla o quasi ha fatto su questi temi, anzi ha portato peggioramenti, e poi è rimasta ferma su migranti e difesa. Per questi motivi, il Ministro dei Trasporti il voto dell’8-9 giugno è questione di “vita o di morte” per l’Italia, non per cambiamenti nel Governo ma per l’occasione storica di cambiare l’Europa: «Se perdiamo l’occasione di cambiare questa Europa, il treno non ripassa più e poi se saremo in giro con le auto elettriche cinesi e salutiamo gli operai di Mirafiori o del settore dell’auto e se gli sbarchi continueranno e continueranno perché l’Europa lascia l’Italia bellamente da sola».

A chi sottolinea che la Commissione Ue stia dando maggiori garanzie ora per l’Italia del Governo Meloni, Salvini sottolinea la “convenienza” dell’appuntamento elettorale: «La Commissione Europea però è lì da quasi cinque anni. Quante centinaia di migliaia di immigrati dobbiamo ospitare ancora prima che l’Europa si ricordi che i confini italiani sono confini europei?». Infine la riflessione che va oltre la polemica politica e che allarga l’orizzonte su come sia nata l’Europa e verso cosa può ancora “guardare”: secondo Salvini, non bisogna affatto uscire dall’Europa, semmai recuperare l’originario senso di “comunità”. La Lega sostiene l’idea di un’Europa «che torna alla comunità europea»: alle origini della Ue, la comunità europea «metteva assieme alcuni fattori ma alla fine sceglieva l’Italia», oggi invece «abbiamo un’Europa che ci mette nelle mani della Cina».