IL PROGETTO DELLA LEGA DI CAMBIARE L’EUROPA: LA LETTERA DI SALVINI AL “CORSERA”
Con una lunga lettera inviata al “Corriere della Sera” il leader della Lega nonché vicepremier Matteo Salvini torna sulla kermesse di domenica scorsa a Firenze, dove ha riunito tutti i leader del gruppo europeo “Identità e Democrazia” per lanciare la corsa verso le Elezioni Europee 2024. La proposta di un’Europa diversa, modificata, cambiata per invertire la rotta degli ultimi decenni passati a recare – secondo il Ministro delle Infrastrutture – più danni che non interessi ai cittadini europei ed italiani.
«Questa mattina in una lettera al Corriere ho spiegato il nostro progetto per costruire un centrodestra unito in tutta Europa e capace di cambiare l’Ue in un sistema fondato sulla cooperazione tra Stati, sul benessere dei Popoli e sulla crescita economica in una società sicura, superando imposizioni irrazionali e ideologiche», sottolinea Salvini su X riassumendo i temi rilanciati nella lettera. Il modello proposto da Id e dalla Lega punta alla cooperazione di Stati con pari dignità, «capaci di accordarsi su alcuni temi fondamentali senza complicare la vita ai singoli governi nazionali, soprattutto se sgraditi all’orientamento della Commissione come troppe volte accaduto in passato». Il riferimento va all’insegnamento di Berlusconi che seppe inventarsi il Centrodestra italiano sdoganando l’ex Msi (poi An, oggi FdI) per bloccare l’asse Pci-Pds (oggi pd): «serve includere, non porre veti», rilancia il vicepremier. Serve poi anche eliminare tutti gli eccessivi paletti fissati da Bruxelles in questi anni, che hanno prodotto nient’altro che «un freno alla crescita delle nazioni».
SALVINI: “UE PUÒ DAVVERO IGNORARE PARTITI SGRADITI? CENTRODESTRA NON SI DIVIDA”
Salvini si dice convinto che l’integrazione europea non sia stata immaginata per moltiplicare la burocrazia e neanche per creare la carne sintetica, o per «cancellare frettolosamente i motori tradizionali e con essi milioni di aziende e posti di lavoro come sta sperimentando Volkswagen». Così come l’Europa non è nata nei suoi principi e ideali per ideare nuove tasse sulle case o lasciare un’immigrazione «senza controllo»: insomma, il Ministro Salvini elenca un dettagliato programma di intenti che con il gruppo Id punta ad ottenere quantomeno il terzo posto per rappresentanza alle prossime Elezioni, dietro ai “colossi” Ppe e Pse.
«Dobbiamo compattarci per evitare che la sinistra delle tasse e delle frontiere aperte resti al potere. Chi pone veti favorisce i socialisti che tanto male hanno fatto e stanno facendo, all’Italia e non solo», attacca il leader della Lega nella lettera al “Corriere” dopo la kermesse di Firenze. L’Europa, nell’idea di Salvini, deve affrontare i tanti problemi interni ed esterni con una compattezza politica che solo il Centrodestra può offrire, proprio sulla scia di quanto avviene in Italia: questo l’auspicio del segretario leghista che infatti rilancia «la Lega ha sempre messo in guardia dagli eccessivi paletti di Bruxelles, un freno alla crescita delle nazioni». Si toglie infine qualche sassolino dalle scarpe Salvini nel sottolineare come spesso si leggono molti pregiudizi contro Id e la Lega, non solo in Italia: «Rammento che la Lega ha sempre votato tutti i provvedimenti a sostegno all’Ucraina ed è da sempre al fianco di Israele. Se il nocciolo è l’opinione su Putin, segnalo che in Europa il cosiddetto lobbista dello zar è l’ex cancelliere socialista tedesco Gerhard Schroder». In definitiva, Salvini chiede idealmente al direttore del Corriere come sia possibile che si possa ancora oggi ignorare – o anzi, denigrare – un partito in Francia che ha il 30% (Marine Le Pen, ndr), oppure snobbare Wilders in Olanda che ha vinto le Elezioni: «Davvero rimuoviamo decenni di storia politica italiana, con la Lega che ha una solida e apprezzata tradizione di governo locale e nazionale? Per quale motivo? Davvero un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti delle tasse e delle frontiere aperte in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?». Per questi motivi, conclude Salvini, il centrodestra deve coltivare l’unità in Europa «come abbiamo fatto (e continueremo a fare) in Italia. Ce lo ha insegnato Berlusconi. Io non lo dimentico».