INDISCREZIONI “LA STAMPA”: “LEGAMI RUSSIA CON LA LEGA”

I russi all’uomo di Salvini: ritirate i Ministri?”: stamattina “La Stampa” apre così in prima pagina, dando il via “simbolico” ai presunti scandali tipici da campagna elettorale in piena corsa. Nel mirino questa volta c’è la Lega di Matteo Salvini, in particolare i presunti colloqui segreti avvenuti a fine maggio – secondo le fonti del quotidiano diretto da Massimo Giannini, nell’articolo di Jacopo Iacoboni – tra il funzionario dell’ambasciata di Mosca Oleg Kostyukov e Antonio Capuano, l’allora consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega. La bagarre politica si accende in un amen e gli schieramenti entrano in campo: Pd-Centrosinistra da un lato, Centrodestra dall’altro in difesa dell’ex Ministro.



Secondo il quotidiano “La Stampa” vi sarebbe un documento dell’intelligence italiana che confermerebbe quell’incontro e pure il contenuto della chiacchierata: in sostanza, vi sarebbero stati ripetuti contatti tra la Lega e i politici russi per capire nel pieno della crisi del Governo Draghi se i 3 Ministri del Carroccio fossero disposti a dimettersi per strappare definitivamente l’esecutivo italiano. Sarebbe poi stato lo stesso Kostyukov che avrebbe comprato i biglietti aerei per portare Salvini a Mosca  in quei giorni, missione poi abortita per decisione dello stesso Segretario federale e che Salvini ha detto di aver rimborsato. Nell’intervista odierna a “Radio 24” – qui sotto riportate integralmente – è Matteo Salvini a liquidare la vicenda con «fesserie», spiegando come saranno i servizi segreti stessi a smentire il presunto “scoop” de “La Stampa”.



LA DIFESA DI SALVINI: “FESSERIE, IO LAVORO PER LA PACE”. SMENTITA DEI SERVIZI: “NOTIZIE PRIVE DI FONDAMENTO”

E in effetti a stretto giro arriva la precisazione del sottosegretario a Palazzo Chigi per l’Autorità delegata alla sicurezza, dottor Franco Gabrielli: «Le notizie apparse sul quotidiano La Stampa, circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’Avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi». Parlando all’Assemblea della Coldiretti, Salvini ha sottolineato come «Stamattina c’è stato per tre ore il fantasy sulla Russia che ha fatto cadere il governo». In realtà, rileva il leader della Lega, «Due persone che hanno parlato prima di me hanno fatto cadere il governo, Di Maio e Conte, punto, poi non so su indicazione di chi – ha aggiunto – A livello autorevole, quindi dei servizi, arriverà in questi istanti una smentita che nega qualsiasi relazione tra la mia persona, la Russia o altri».



Sempre alla Coldiretti l’ex Ministro degli Interni si leva qualche altro “sassolino” contro chi in pochissime ore lo ha già definito l’infiltrato di Putin in Italia e il responsabile della caduta di Draghi: «Io voglio la pace? sì. L’Italia importa quasi la metà del grano e del mais necessari alle industrie, e di questa una buona parte arriva dall’Ucraina, e sicuramente una guerra che dura a oltranza è un problema per l’il costo energetico, per il costo materie prima, per l’autosufficienza alimentare». Poche ore prima a “Radio 24” ancora Salvini aveva ribadito quanto fossero delle «fesserie» le indiscrezioni a mezzo stampa sui presunti legami con la Russia, nel pieno della campagna elettorale: «Io ho lavorato e lavoro per la pace, contro una guerra che sta provocando morti e problemi economici per tutti». Secondo il Segretario del Carroccio la politica internazionale deve prescindere dai Governi, anche perché «Noi siamo europeisti e atlantisti ma questo non significa non voler buoni rapporti con Putin. La guerra prima o poi finirà e chi ha sbagliato pagherà».

LE REAZIONI POLITICHE: PD, DI MAIO E CALENDA CONTRO SALVINI. DIFESA CENTRODESTRA

La difesa di Salvini e la smentita dei Servizi segreti con Gabrielli per il momento non bastano al Centrosinistra per abbassare i toni circa i legami presunti tra Lega e Cremlino: primissimo era stato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad aver sottolineato la pericolosità di quanto rivelato da “La Stampa”, «Salvini deve spiegare le sue relazioni con la Russia. Più in generale dobbiamo stare molto attenti alle influenze russe sulla campagna elettorale». È poi il Segretario del Pd Enrico Letta a calare “l’asso” della polemica contro il rivale leghista: «Le rilevazioni di oggi sulla Stampa sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti, la campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda». Il leader dem vuole sapere «se e’ stato Putin a far cadere il governo Draghi. Se così fosse sarebbe una cosa di una gravità senza fine. Salvini non e’ riuscito neanche a smentire con una dichiarazione che conferma tutti i suoi legami oscuri». Chiosa con frecciata alla leader di FdI, che prosegue nel definirla la «candidata Premier» per provare a polarizzare lo scontro in campagna elettorale: «Chiediamo a Meloni, candidata premier del centrodestra, se le sta bene di stare nella stessa coalizione del partito che ha tramato con la Russia».

Contro il Carroccio anche il leader di Azione, Carlo Calenda: sui social commenta la vicenda sulla Russia con un semplice «io credo che Salvini non abbia nulla da chiarire. È filo Putin, lo ha dichiarato. Non è un caso che il governo sia stato fatto cadere da quelle tre forze». In difesa della Lega e del suo Segretario interviene poi il n.2 di Forza Italia Antonio Tajani che non accetta le accuse scagliate dal Partito Democratico: «Enrico Letta è in grave difficoltà: il governo Draghi è caduto per responsabilità del Pd e del M5S. Cercano di trovare ogni scandalo, ma noi siamo pronti ad affrontare qualsiasi cosa». Lo scontro si è poi trasferito anche in Parlamento, quando al Senato il senatore Pd Dario Parrini prendendo parola durante la discussione generale sul Dl Infrastrutture afferma, «Una vicenda molto grave e inquietante e una notizia non smentita. Abbiamo il diritto di sapere se forze che aspirano al governo stanno con l’Occidente o no, se stanno con o contro le scelte politiche della Ue, se nella destra c’è la volontà di non avere alcuna subalternità verso un regime come quello di Putin che ha portato sul suolo europeo la guerra». Replica diretta dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo: «La sinistra è rammaricata, non si sono ancora ripresi dalla notizia che il centrodestra ha trovato l’accordo. Speravano che ci fosse divisione e, invece, questa unità li ha messi in seria difficoltà. Non penso che le invenzioni giornalistiche debbano essere smentite. Ricordo che più volte Salvini ha detto che l’Alleanza atlantica non è in discussione. Se oggi dipendiamo dal gas russo dobbiamo ringraziare il segretario Letta che è stato il Presidente del Consiglio ad aver stipulato i maggiori accordi per renderci dipendenti dalla Russia».