MATTEO SALVINI, OPEN ARMS: NUOVA UDIENZA PROCESSO
Matteo Salvini non rischia solo 6 anni di carcere per Open Arms, perché gli avvocati di parte civile vogliono che venga riconosciuta anche la responsabilità civile dell’ex ministro dell’Interno, a processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Nell’udienza del 20 settembre hanno fatto, quindi, richiesta di un risarcimento di oltre un milione di euro per i propri assistiti, non solo i singoli naufraghi, ma anche associazioni e Ong.
L’avvocato Arturo Salerni, che è il legale di parte civile di Open Arms, in occasione di una pausa dell’udienza ha dichiarato che le parti civili si sono allineate alle richieste della procura, dicendo di confidare nella sentenza del tribunale di Palermo, ritenendo che «ci siano tutte le condizioni per affermare la responsabilità penale» del leader della Lega. C’è poi un naufrago che nello specifico ha chiesto 50mila euro di risarcimento all’attuale vicepremier e ministro dei Trasporti.
L’avvocato Serena Romano, che assiste Musa, uno dei naufraghi soccorsi da Open Arms, ha dichiarato che la condanna di Salvini avrebbe «aggravato i danni già subiti in Libia» dal suo assistito, il quale aveva 15 anni, facendo riferimento a «sofferenze fisiche ed emotive», ma anche a un «ingiustificato prolungamento della permanenza in mare». Per il legale sono stati violati i diritti costituzionali che tutelano l’infanzia.
UN NAUFRAGO HA CHIESTO 50MILA EURO DI RISARCIMENTO
Il legale del naufrago, come riportato dall’Adnkronos, ha spiegato che il suo assistito ha trascorso 17 giorni a bordo della nave della Ong prima di sbarcare su decisione del tribunale dei minori. In quei giorni, definiti «un inferno», non ha avuto né supporto psicologico né cure mediche. All’epoca Musa, prima di essere preso in carico da Open Arms, viaggiava solo, senza famiglia, su una nave che imbarcava acqua perché era in avaria.
«È stato costretto dalle decisioni dell’imputato a restare 17 giorni, ingiustificati, in mare con la paura di essere riportato in Libia», ha aggiunto Romano. Quindi, ha chiesto che Salvini provveda anche al risarcimento economico del naufrago, allineandosi alle parti civili che nel complesso hanno chiesto appunto oltre un milione di euro di risarcimento danni.
LEGA: “TESI DELL’ACCUSA INSUSSISTENTE”
La Lega in un comunicato ha fatto sapere che l’udienza odierna del processo in corso a Palermo conferma che le tesi dell’accusa sono insussistenti. Nella nota, il partito guidato da Salvini aggiunge che andrebbe chiarito l’aspetto dei finanziamenti pubblici incassati, citando Legambiente e Arci, «che hanno speso soldi e tempo per partecipare a questo teatrino». Oltre a garantire attenzione sul tema, il Carroccio pone una domanda, cioè quanto costi il procedimento ai contribuenti italiani.