L’Italia prende in mano il dossier sul Mar Rosso, forte del comando della missione difensiva Ue. La conferma arriva dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che in una nota precisa di essere «attento e sensibile al dossier della sicurezza navale con particolare riferimento alla situazione nel Mar Rosso». Infatti, dopo averne discusso in occasione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica del 23 gennaio scorso, il vicepremier e leader della Lega vuole «organizzare un confronto con i suoi omologhi del G7 entro le prossime settimane». Nel comunicato si legge che l’incontro «sarà un’occasione per preparare alcuni temi di discussione che saranno approfonditi anche nel G7 previsto in Italia in primavera e che, nel caso del vertice dei ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, sarà a Milano».
Infatti, l’ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale delle Capitanerie della Guardia Costiera, intervenendo a Rapallo nella seconda edizione di “Shipping, Transport & Intermodal forum”, ha spiegato che riguardo la sicurezza dei traffici navali nel Mar Rosso, Mar Nero e davanti alla costa di Israele, «il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sta lavorando per organizzare un G7 speciale dedicato al tema».
“MISSIONE ASPIDES SIA OPERATIVA A FINE MESE”
L’attivismo delle autorità italiane è legato a motivazioni strategiche ed economiche. La richiesta dell’Ue all’Italia di guidare il comando tattico dell’operazione Aspides anti-Houthi è un «chiaro riconoscimento del ruolo internazionale del nostro Paese», afferma il senatore della Lega Marco Dreosto, segretario della Commissione Esteri e Difesa del Senato, come riportato da Libero. L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, auspica «che la missione cominci ad essere operativa a fine mese, perché lì la situazione è critica, le navi non passano più per il Canale di Suez, ma fanno il giro dell’Africa con più costi, più tempo di percorrenza e più rischi per tutti».
Infatti, Alessandro Pitto, presidente della Federazione nazionale imprese di spedizioni Internazionali, citando i dati del centro studi Fedespedi, spiegare è stato stimato che «il passaggio per il Capo di Buona Speranza in alternativa al Canale di Suez, ha una maggiorazione di costi compresa fra i 650mila e il milione di dollari americani».