IL QUADRO OSCENO ESPOSTO AL “TORINO COMICS” CONTRO MATTEO SALVINI
Sta sollevando come prevedibile polemiche enormi la vignetta-quadro comparsa ieri al Torino Comics in corso nel capoluogo piemontese che ritrae Matteo Salvini vestito da “gerarca europeo” con saluto romano e grande fallo che eiacula sperma in faccia al vicepremier. Il quadro è in mostra al Lingotto Fiere nell’ambito del tradizionale Torino Comics, evento sovvenzionato tra l’altro con fondi pubblici del Comune di Torino e della Regione Piemonte: ma a rubar la scena ci ha pensato Luis Quiles, fumettista spagnolo autore del disegno che ritrae Matteo Salvini mentre fa il saluto nazista di fronte a un pene.
Il quadro si trova nella “Zona Rossa” della rassegna, quella dedicata al fumetto erotico, ma questo ovviamente non basta a “giustificare” un attacco così ad un Ministro della Repubblica, seppur leader di uno dei principali partiti italiani. La Regione Piemonte del Presidente Alberto Cirio è andata su tutte le furie e sta valutando per il prossimo anno di revocare il patrocinio agli organizzatori dell’evento: «Il mio compito è quello di far riflettere, anche con immagini forti e disturbanti, sui temi attuali», si è difeso l’artista dopo gli attacchi e le richieste di far togliere quella vignetta dalla rassegna, «tutte le mie opere sono critica contro estremismi, violenze e strategie della politica europea messe in campo per non gestire il problema dell’immigrazione, molto presente anche in Spagna. Tutte le opere d’arte trattano temi sociali, a favore della libertà di espressione e di scelta».
SALVINI E LEGA: “QUADRO DISGUSTOSO A EVENTO CON SOLDI PUBBLICI”
«Opera “d’arte” esposta a Torino. A me, con tutto il rispetto, pare solo una schifezza disgustosa. Anzi, direi penosa», ha dichiarato Matteo Salvini rispondendo alle polemiche sul quadro osceno apparso al Torino Comics, trovando poi subito dopo la risposta “sarcastica” dell’artista Quiles sui social, «Sembra che a Salvini non sia piaciuto il ritratto che gli ho fatto…». Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e segretario della Lega in Piemonte, attacca con forza: «vignetta semplicemente disgustosa. Questa non è arte, o legittimo esercizio di satira o critica politica. È volgarità allo stato puro».
Poco prima erano stati l’assessora regionale alla Cultura, Vittoria Poggio, e il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Alberto Preioni, a parlare di “fiducia tradita”: «Un patrocinio è un atto di reciproca fiducia. Che è stata tradito nel momento in cui il vicepremier Salvini viene dileggiato in un’opera di assoluta volgarità. Chi ha avuto la malafede di esporre un’opera del genere ha tradito lo spirito del nostro patrocinio. Se mai avessimo anche solo intuito che una simile tavola volgare e idiota fosse esposta, noi quel patrocinio mai lo avremmo accordato. Valutiamo come ricorrere contro questo gesto vigliacco». Hanno provato a difendersi anche gli organizzatori del Torino Comics, spiegando in una nota che la natura dell’evento culturale è «apolitica e apartitica», ma come ampiamente prevedibile con una risposta del genere le polemiche non si sono certo spente.
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