LE PROPOSTE ECONOMICHE DELLA LEGA DI SALVINI: DALLA FLAT TAX ALLA PACE FISCALE

«La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: con Giorgia e Silvio passeremo dalle parole ai fatti con buonsenso, fiducia e determinazione»: lo scrive Matteo Salvini sui social nella mattina dove, a fianco della Premier Giorgia Meloni, ha assistito al primo discorso programmatico del Governo di Centrodestra che si appresta a ricevere la fiducia della Camera. Durante la puntata di “Porta a Porta” di lunedì sera il leader della Lega ha fatto il punto sia delle proposte unitarie che il Carroccio porterà in Consiglio dei Ministri nei prossimi mesi, sia sottolineato i punti più “cari” all’ordine del giorno del suo Ministero fra Infrastrutture, cantieri e gestione porti. Dopo l’incontro con lo stato maggiore della Lega, Matteo Salvini nell’intervista a “Porta a Porta” ha spiegato che nella prossima Manovra «ci saranno flat tax, Quota 41 e rottamazione delle cartelle: siamo al lavoro su questo, sono convinto che queste tre cose potranno esserci».



Stamane nel discorso alla Camera la Premier ha confermato tanto l’estensione della “tassa piatta” quanto il rinnovo delle misure in scadenza (che dovrebbe per l’appunto virare sulla Quota 41 con soglia proposta in questi giorni dalla Lega di Salvini). Da questo punto riparte proprio il leader del Carroccio scrivendo sui social «Dallo stop alla Fornero (pagina 10 del programma elettorale del centrodestra) alla pace fiscale (pagina 5), dalla Flat tax (pagina 5) al Ponte sullo Stretto (pagina 3), dalla difesa dei confini (pagina 7) al contrasto al traffico di esseri umani (pagina 7): è tutto nel programma di governo premiato da milioni di italiani». Sul fronte fisco, la promessa elettorale della Lega è proprio quella di realizzare una pace fiscale che possa dare respiro agli italiani: «10 miliardi per un decreto Aiuti non bastano». Per questo la «grande operazione di pace fiscale» prevede tra i vari interventi, un’estensione della flat tax «al 15% anche ai lavoratori autonomi sopra i 65 mila euro», mentre la delega fiscale può orientarsi «ai redditi fino a 80 mila euro». Come ha illustrato ancora Salvini a “Porta a “Porta”, «come Lega proponiamo una grande operazione di pace fiscale per recuperare risorse da reinvestire in imprese e famiglie che non riescono a pagare le bollette, e recuperare risorse anche da una revisione del reddito di cittadinanza». In merito al tema cardine della Legge Fornero da superare, Salvini rilancia il capitolo delle pensioni: «Stiamo studiando diversi modelli – ha spiegato –  come Lega stiamo simulando l’avvio di quota 41 con 61 o 62 anni di etàsenza penalizzazioni e un altro meccanismo che permetta, penso soprattutto ai medici, nel pubblico impiego, di continuare a lavorare pur avendo raggiunto l’età pensionabile, anche con una maggiorazione. L’importante è che non ci sia il 66 o 67 davanti».



SALVINI: “IL PONTE SULLO STRETTO SI FARÀ. SUI PORTI DECIDO IO”

Nel board della Lega tenuto ieri da Salvini con il Ministro dell’Economia Giorgetti – presenti anche il senatore responsabile del dipartimento Lavoro del Carroccio, Claudio Durigon; il deputato Federico Freni; il senatore Claudio Borghi; il senatore Alberto Bagnai, responsabile economico del partito; il deputato Massimo Bitonci e il responsabile del programma e coordinatore dipartimenti del partito, Armando Siri – non sono state discusse solo le principali ricette economiche che la Lega ha inserito nel programma di Governo del Centrodestra e che intenderà proporre in Consiglio dei Ministri. In merito ad esempio alle bollette e al caro-energia, Salvini ha spiegato a “Porta a Porta” come sulle utenze domestiche «c’è la possibilità di rateizzare, ma il problema sono i negozi, le aziende, le botteghe, lì la luce te la staccano. Servirebbe una moratoria sui distacchi, così come sui mutui, perché chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile ora sta vedendo salire il costo».



In merito alle coperture di queste misure, il leader della Lega rilancia «”In attesa che la famosa Europa batta un colpo perché mi sembra che ognuno si stia facendo gli affari suoi, 10 miliardi sono meglio di niente però non bastano: un ragionamento che ho portato oggi sul tavolo degli economisti della Lega è far combaciare una grande operazione di pace fiscale da reinvestire a sostegno di imprese e famiglie che non riescono a pagare le bollette». Capitolo importante dedicato ai temi delle infrastrutture che spetteranno direttamente al neo-nominato Ministro Matteo Salvini: punto primo, il Ponte sullo Stretto tra Messina e Reggio Calabria «Costa di più non fare il Ponte sullo Stretto che farlo. Nel corso di questi cinque anni far partire il cantiere è uno dei miei obiettivi e creerebbe oltre 100 mila posti di lavoro. Il trasbordo via traghetto, oltre a inquinamento e perdita di tempo, in un anno costa a siciliani e calabresi più del Ponte». Fronte migranti e porti, Salvini fa intendere che la delega resta al suo Ministero e – anticipando quanto poi la stessa Meloni ha detto oggi in Parlamento – aggiunge «Non è pensabile che le navi di tutto il mondo agiscano in tutto il mondo e poi arrivino unicamente in Italia. Onori ed oneri vanno condivisi. Se c’è una nave norvegese si fa un colpo di telefono in Norvegia, se c’è una nave tedesca si fa un colpo di telefono a Berlino». A domanda diretta sui rapporti che ci saranno tra il Ministro del Mare Musumeci e il suo dicastero dei Trasporti, Salvini conclude «a lui competenza sui porti? Assolutamente no. Il mio ministero si occupa di terra e di mare».