La patente va revocata a chi guida ubriaco o sotto effetto di droghe. Dopo gli incidenti stradali degli ultimi giorni, Matteo Salvini propone di adottare la linea dura per cercare di avere strade più sicure. “Dobbiamo intervenire sulle sanzioni, non tanto economiche e penali, ma in termini temporali“, ha dichiarato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture a margine della presentazione del Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale. Il leader della Lega ha ricordato che diverse associazioni di vittime della strada “chiedono la revoca a vita della patente nei casi più gravi“, quindi ritiene si debba procedere con “la sospensione della patente per due o tre anni o la revoca a vita“. Ma il governo Meloni dovrebbe agire per Salvini anche sui punti della patente. “Stando alle statistiche di qualche anno fa gli italiani erano corretti alla guida, perché il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono ‘solo0 lo 0,24%, che sono 100 mila persone. Questo ci deve far riflettere“, ha aggiunto.



L’idea di Salvini è di riformare il Codice della Strada. “Se riusciremo, già la settimana prossima, a fare un tavolo di aggiornamento e di ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane, penso che faremo una cosa buona. Vorrei convocare un tavolo già prima della fine anno, la prossima settimana per aggiornare il Codice“. Il ministro dei Trasporti ha parlato anche dei monopattini elettrici, su cui c’è una parziale regolamentazione. “Sono strumenti di estrema pericolosità sia per chi guida sia per chi cammina, sarebbe auspicabile identificare chi li guida“. Per Salvini non solo il casco è “assolutamente fondamentale“, ma vuole anche “l’etilometro monouso obbligatorio a bordo“, perché sarebbe utile “per fermarsi fino a che sei in tempo“.



BIGNAMI: “MULTE PIÙ ALTE IN BASE AL REDDITO”

Nel frattempo, il suo viceministro, Galeazzo Bignami, oltre a confermare l’intenzione di procedere con una stretta sulle patenti fino alla revoca a vita, lancia l’idea di un incremento delle sanzioni in base al reddito. “Nell’ambito della revisione del codice la strada che Salvini ha annunciato svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni, perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata“, ha dichiarato il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Si tratterebbe di una novità per l’Italia, mentre altrove questo sistema vige da tempo, come in Finlandia, dove è attivo dagli anni Venti. Ma è realtà anche in Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna. A cambiare tra questi Paesi è il metodo di calcolo della multa. In Gran Bretagna le multe sono suddivise in ordine di crescente gravità, quindi varia in base al reddito settimanale a seconda della serietà della trasgressione.

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