Il processo nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini, sul caso della nave Gregoretti, è stato rinviato al prossimo ottobre. Il dibattimento nei confronti dell’ex ministro dell’interno, imputato con l’accusa di sequestro di persona per aver trattenuto i migranti a bordo della nave militare della marina italiana, si sarebbe dovuto tenere la prossima estate, il 4 luglio, presso il tribunale di Catania. L’epidemia di coronavirus ha però causato numerosi slittamenti e ritardi, e anche il processo nei confronti di Salvini è stato posticipato. La notizia è stata riportata pochi minuti fa dal quotidiano Repubblica, e arriva in un momento cruciale per l’ex vice-presidente del consiglio. Nella giornata di domani martedì 26 maggio, infatti, la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato, sarà chiamata ad esprimere il proprio parere sulla richiesta di processo nei confronti sempre di Matteo Salvini per il caso Open Arms, altra nave che sarebbe stata “sequestrata” dall’ex titolare del Viminale.
SALVINI, RINVIATO PROCESSO GREGORETTI: “SPERO MI GIUDICHINO…”
Anche in questo caso le accuse verso il leghista sono sempre quelle di sequestro di persona, dopo che lo scorso agosto 2019 era stato bloccato lo sbarco dei 150 migranti a bordo dell’imbarcazione dell’Ong spagnola. Nel dettaglio, come riferisce l’edizione online de Il Tempo, si parla di “sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d’ufficio”. Al momento non è ancora chiaro come sarà l’esito del voto, visto che la Giunta sembrerebbe essere divisa completamente a metà fra coloro che sono a favori del “Capitano” e invece chi è contrario, e giudica “colpevole” lo stesso. Fondamentali, con grande probabilità, saranno ancora una volta i volti di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, che anche per la Gregoretti era stato incerto fino all’ultimo. Intervistato sulla questione a La Verità, Salvini ha recentemente confessato: “Spero che vengano giudicati gli atti e i fatti. Se si va a simpatie rischio l’ergastolo”. Il numero uno del Carroccio, scrivendo negli scorsi giorni una lettera al Quirinale, aveva invece attaccato alcuni magistrati, spiegando che “concordavano su come attaccare la mia persona per la politica sull’immigrazione che all’epoca, quale Ministro dell’Interno, stavo portando avanti”.