Non si placa il dibattito sul caso Salvini-Ringo. La precisazione arrivata da Barilla ha riacceso le polemiche sui social network, con l’azienda rea di non aver minacciato querele da migliaia di euro. E c’è anche chi continua ad invocare il boicottaggio della multinazionale nostrana, ignorando i tanti lavoratori incolpevoli che ci rimetterebbero. Su Twitter continua il botta e risposta tra chi condanna la Lega e chi, invece, sostiene che sarebbe meglio pensare a cose più importanti. Della prima fazione fa parte l’avvocato-influencer Cathy La Torre: «Barilla conferma di non aver autorizzato la Lega di utilizzare un marchio del suo gruppo per la sua propaganda elettorale.Non che avessi dubbi, ma mi chiedo: quanto devi essere disperato per usare un noto marchio pubblicitario per coprire il vuoto di idee?». Questo, invece, il commento di Giorgio La Porta: «Sbarcati migliaia di clandestini nel weekend potenzialmente positivi; dopo i 14 milioni di euro delle mascherine nel Lazio spariscono altri 17 mln di euro di camici immigrati positivi scappano dall’isolamento; Avete ragione,boicottiamo urgentemente la Barilla!». (Aggiornamento di MB)



LEGA, SALVINI RIPRENDE SLOGAN RINGO: BUFERA SOCIAL

Esplode il caso Salvini-Ringo: polemiche accese sui social network, Lega e Barilla nel mirino della critica. Ma andiamo per gradi. Ieri i canali di comunicazione del Carroccio hanno pubblicato una foto che ritrae il segretario federale mentre dà il cinque ad un ragazzo di colore. Niente di strano, fino a qui. Nella stesa immagine però spunta un frame della nota pubblicità della Ringo, con due giovanissimi – uno bianco e uno di colore – che si stringono la mano. «Uniti si vince!», la didascalia dell’immagine, slogan dei biscotti. E la Barilla – proprietaria del marchio Pavesi – deve fare i conti con decine di attacchi sul web. L’hashtag #Barilla è diventato trending topic, con molti utenti uniti per boicottare l’azienda, al punto da sponsorizzare altre marche come Rummo e Garofalo.



SALVINI E LO SLOGAN RINGO: INTERVIENE LA BARILLA

Tantissime polemiche, come dicevamo, sul caso Salvini-Ringo, ma sono stati in tanti a ipotizzare che la Lega abbia utilizzato il marchio Barilla senza rendere conto alla nota azienda. A confermare queste ipotesi è intervenuta direttamente la multinazionale: «Non abbiamo mai autorizzato la Lega a usare lo spot dei Ringo né il marchio», il commento di un portavoce ai microfoni di Adnkronos. In un post sui social network, Barilla ha inoltre evidenziato di non aver mai autorizzato l’utilizzo dei propri marchi da parte di nessun movimento o gruppo politico. Per il momento da casa Carroccio nessun commento sulla vicenda, ma la polemica non sembra destinata a terminare.