ALLARME SICUREZZA A MILANO: SALA CONTESTA IL GOVERNO, IMMEDIATA LA REPLICA DEL VICEPREMIER SALVINI

Le aggressioni in serie, alcune gravissime come quella del poliziotto Christian Di Martino accoltellato da cittadino irregolare marocchino alla Stazione di Lambrate, portano all’attenzione anche politica lo scenario della sicurezza nella città di Milano: le critiche giunte in queste ore anche da agenti di polizia e Municipale contro la gestione non idilliaca dall’amministrazione Comunale, vengono respinte idealmente dal sindaco Beppe Sala che vede invece nelle azioni del Governo la piena responsabilità politica di questo scenario particolarmente allarmante.



«I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere», ha detto il primo cittadino milanese durante la mostra “Orticola” sul mercato di fiori. Secondo Beppe Sala, se vi è un provvedimento di espulsione allora il sacrosanto dovere del governo è quello di eseguirlo: facendo riferimento al caso Di Martino con l’agente ancora in pericolo di vita, «chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. La persona che ha colpito l’agente era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro».



Non si fa attendere la risposta del vicepremier e leader ella Lega Matteo Salvini che a margine di un evento elettorale spiega come il sindaco di Milano si lamenta da tempo «di quello che succede nel capoluogo lombardo, peccato che poi la sinistra non voglia i centri per i rimpatri e le espulsioni». Il ferimento del vice ispettore a Lambrate ha complicato una vicenda che già era piuttosto tormentata: Pd e sinistra imputano al Governo l’incapacità di gestire l’ingresso dei migranti, non trovando alcuna “causa-effetto” sulla pretesa di limitare i Cpr e insistere sulla mera dinamica dell’inclusione.



DALLE AGGRESSIONI AI CPR PER I MIGRANTI: LO SCONTRO SALVINI-SINISTRA A MILANO

Secondo ancora il sindaco Sala, l’episodio gravissimo accaduto nei giorni scorsi a Milano non può più essere considerato come un “caso isolato”: «qui ormai l’idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare». Le parole di Beppe Sala in realtà collimano con quanto da mesi le forze del Centrodestra a Milano contestano al sindaco: l’ex manager in quota Pd vede ora la necessità di intervenire nettamente sulle espulsioni ed è proprio qui che trova la frecciata del leader della Lega.

Dopo i commenti negativi contro l’esecutivo infatti, Salvini sferza Sala a distanza sottolineando come solo la Lega alle prossime Europee ha le idee chiare in merito al tema dell’immigrazione: «o si blindano le frontiere come ha fatto la Lega oppure», incalza il Ministro delle Infrastrutture, le scene sono quelle della Stazione Centrale tutti i giorni, «e noi siamo sempre e comunque dalla parte delle forze dell’ordine». Per il sindaco Sala il Governo e in particolare la Lega hanno insistito solo sugli slogan senza cambiare realmente lo scenario: «chiudiamo i porti, facciamo centinaia di migliaia di rimpatri, tolleranza zero, inaspriamo le leggi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Ma non vi sono solo le aggressioni e l’allarme sicurezza sullo sfondo, è l’intero sistema di freno all’immigrazione incontrollata ad essere costantemente in conflitto tra la sinistra e la destra, non solo a Milano: «Servono più espulsioni. Io sono assolutamente d’accordo, ma per fare più espulsioni e rimpatri servono più Cpr», commenta il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni con “Libero” dopo le frecciate lanciate da Sala contro la Lega. In particolare è il Cpr di Via Corelli a voler essere “imitato” in altre zone del milanese per far fronte all’esigenza di luoghi atti all’espulsione di immigrati irregolari colti a delinquere: «Entro l’estate proporremo ai territori nuove strutture d tentive necessarie per fare rimpatri. Spero non ci siano opposizioni o atteggiamenti propagandistici da parte di nessuno».