Altri disagi agli utenti con la protesta nei trasporti di ieri. «Scene indegne e inaccettabili nelle stazioni italiane», attacca il vicepremier Matteo Salvini e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. La situazione è intollerabile per il leader della Lega che, come riportato da Il Tempo, promette: «È mia precisa intenzione, in futuro, fare di tutto affinché simili scene non si ripetano anche se auspico che i sindacati evitino iniziative irragionevoli». Salvini non usa eufemismi per lo sciopero nazionale dei trasporti andato in scena ieri, ma soiega di aver deciso di non precettare «per rispetto di chi ha perso la vita sul lavoro».
D’altra parte, chiarisce «il sacrosanto diritto alla mobilitazione non può cancellare quello di milioni di cittadini che devono viaggiare». Per il leader del Carroccio la giornata di ieri evidenzia ulteriormente «che scioperi di troppe ore hanno ricadute pesantissime sulle vite di troppe persone incolpevoli. Lo trovo intollerabile». Salvini ribadisce la sua intenzione per il futuro, cioè «fare di tutto affinché simili scene non si ripetano anche se auspico che simili scene non si ripetano anche se auspico che i sindacati evitino iniziative irragionevoli».
SALVINI “GARANTISCO DIRITTO ALLO SCIOPERO MA…”
Dai sindacati però nessun passo indietro, anzi hanno proclamato un altro sciopero dalle ore 21 del 30 novembre alle 21 del 1° dicembre. «Blocchi di intere giornate, intere nottate dell’intero Paese, da parte di una minoranza non sono accettabili», ribadisce il ministro Matteo Salvini. Ma non è neppure finita qui, visto che ci sarà uno sciopero pure il 15 dicembre. A tal proposito, Salvini precisa: «Io lo garantisco. È sacrosanto. Ma senza bloccare un intero Paese. Quindi, uno sciopero di 4 ore ci sta, perché chi ha delle rivendicazioni le può portare avanti, però i 20 milioni di italiani che ogni giorno prendono i mezzi pubblici possono andare a lavorare, studiare o dal medico».
Ieri, a fine giornata, è arrivato pure il bilancio sullo sciopero, riferito dalle sigle della Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal. «Un’adesione altissima con punte fino al 100% delle ferroviere e dei ferrovieri dipendenti da tutte le aziende ferroviarie italiane, conferma che la categoria non è più disponibile a rischiare la vita per il mancato adeguamento e ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali».