«Bisogna fare tutto il possibile per evitare che la guerra si espanda». L’appello è di Matteo Salvini tramite i microfoni di Dritto e rovescio. «Bisogna stare molto attenti, bisogna stare dalla parte della libertà, dell’Occidente e della democrazia, non rispondendo ai missili con altri missili o alle bombe con altre bombe», dichiara il leader della Lega in collegamento con Paolo Del Debbio. Salvini affronta il tema della guerra in Ucraina e degli scenari che si aprono: «Ci sono migliaia di testate nucleari che rischiano di distruggere questo pianeta. Aldilà delle idee politiche, ho un figlio di 19 anni e una bimba di 9. Sicuramente chi è in studio e davanti alla tv vuole difendere e accogliere quelle donne e quei bimbi che scappano, ma a due mesi dalla guerra bisogna costringere i contendenti a fermarsi. Serve equilibrio, non bisogna scherzare col fuoco perché la terza guerra mondiale rischia di essere alle porte».
Dunque, per Matteo Salvini bisogna «usare tutte le maniere per arrivare al cessate il fuoco e salvare vite». Non manca un riferimento ai profughi: «Io penso che la pace debba essere un valore comune. Come Lega abbiamo contribuito a mandare aiuti, gli italiani stanno aprendo le porte, sono oltre 100mila le donne e i bambini, questi sono profughi veri, non i soliti profughi finti che vedevamo al telegiornale, scappano da una guerra vera».
“FORSE A QUALCUNO GUERRA CONVIENE…”
Nell’appello di pace di Matteo Salvini c’è anche il riferimento a Papa Francesco, che sin dall’inizio dell’invasione della Russia chiede che le ostilità cessino. Ma per il segretario della Lega è anche l’occasione per illustrare il rischio di allargamento della guerra: «Dopo due mesi la guerra non la vinci sul campo, bisogna fermarsi e trarne le conseguenze, facendo tornare ognuno da dove è arrivato. Non dobbiamo andare oltre. Zelensky si sta difendendo. Putin ha torto perché ha attaccato, ma alcune parole, come quelle del presidente Biden, o alcune parole di guerra di alcuni leader occidentali, sicuramente non aiutano a distendere il clima». Il riferimento è appunto al presidente Usa: «Basta un bottone sbagliato al momento sbagliato contro l’aereo sbagliato e si rischia di esplodere tutti. Non vorrei ci fosse qualcuno che ha convenienza economica e politica a far andare avanti la guerra». A Dritto e rovescio ha affrontato anche il tema delle conseguenze della guerra sull’economia: «Le conseguenze economiche noi ce le portiamo dietro almeno per un anno e mezzo e saranno sul carrello della spesa degli italiani, ma soprattutto in Africa ci sarà una crisi di fame e ci saranno carestie».
SALVINI SU TASSE E CARTELLE ESATTORIALI
Matteo Salvini ha anche replicato agli attacchi di Giuliano Cazzola: «Compatisco questo signore, già uno che ironizzando in un momento di guerra parla di Salvini che conduce il Papa su un somarello si autocommenta. Io penso che la pace debba essere un valore comune. Queste donne e bambini non sono ragazzotti di 25 anni con cappellino, telefonino e scarpe da tennis che arrivano con barchini e barconi, e che la guerra ce la portano in Italia, quella è un’altra roba, quella è immigrazione clandestina. Evito di consumare secondi per rispondere a quel signore in cerca di fama o di fame». Il segretario della Lega conferma essere a lavoro per la pace, ma riferisce di avere delle proposte per affrontare la crisi: «Stiamo lavorando perché venga riconfermato lo sconto sulle bollette della luce e del gas e soprattutto venga esteso fino a tutto giugno lo sconto sulla benzina e sul Diesel».
Per quanto riguarda l’ipotesi di aumentare le tasse su casa, su affitti e conti correnti, Matteo Salvini aggiunge: «Stiamo lavorando perché sia assolutamente sventata perché la casa per gli italiani è sacra, è già tassata e supertassata. Detto questo dobbiamo tornare a essere indipendenti dal punto di vista energetico, ma anche dal punto di vista alimentare». Ma parla anche dell’indipendenza energetica da perseguire: «L’Italia deve capire che possiamo fare da soli, che su alcuni fronti dobbiamo fare da soli, non possiamo far produrre in Cina sotto prezzo o dipendere dalle norme dell’Europa, quindi ben vengano i termovalorizzatori, i rigassificatori e le centrali nucleari di ultima generazione». Infine, sulle cartelle parla della proposta fatta al premier Mario Draghi: «Non sarebbe il caso di fare una pace fiscale? Così 15 milioni di italiani tornano a vivere e a pagare le tasse».