Matteo Salvini si è detto soddisfatto della squadra del governo guidato da Mario Draghi. Il segretario federale della Lega ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera ed ha subito messo in risalto l’importanza del Carroccio: «Se in questo governo non ci fosse la Lega, saremmo a guardare da fuori un governo di sinistra».



Matteo Salvini ha accolto con entusiasmo la decisione di Draghi di affidare tre ministeri al Carroccio e ad esponenti di spicco come Giorgetti (Mise), Garavaglia (Turismo) e Stefani (Disabilità) – «abbiamo tre incarichi importanti e tre persone che sapranno interpretarli al meglio» – mentre ha ribadito di non aver chiesto alcun tipo di garanzia all’ex presidente della Bce: «Io gli ho detto: “Sulle infrastrutture siamo tranquilli? Lui mi ha detto “sì, riapriamo”…. Quello per noi era fondamentale».



SALVINI: “SALUTE-SICUREZZA, SERVE CAMBIO DI PASSO”

Matteo Salvini ha poi parlato della riconferma di due ministri spesso criticati come Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, rimarcando di contare «che siano affiancati da leghisti in gamba che sappiano contribuire a un robusto cambio di rotta». L’ex ministro dell’Interno ha ricordato i dati sugli sbarchi tra 2019 e 2020, praticamente triplicati: «Una delle non molte cose che ho detto a Draghi è che a Lampedusa la musica deve cambiare». Poi una battuta sull’operato di Domenico Arcuri: «Scusi, ma di mascherine fantasma e vaccini fantasma, io credo proprio che possiamo fare a meno. La musica dopo un anno può cambiare. Ma sarà sempre il presidente del Consiglio a valutare il lavoro delle persone nella sua squadra». E Salvini ha nuovamente ribadito: «Noi ci affidiamo alle scelte del presidente del Consiglio, e ci auguriamo un cambio di passo sulla salute e la sicurezza. Però, che sollievo non dover più dipendere da Azzolina, Bonafede, De Micheli. E niente più Conte e Casalino…».

Leggi anche

VERSO LE REGIONALI 2025/ La vera sconfitta del centrodestra non è quella in Emilia-Romagna e Umbria