LA “NUOVA EUROPA” DI MATTEO SALVINI: ECCO LE 3 URGENZE, MIGRANTI-STOP FOLLIE GREEN-AGRICOLTURA

Matteo Salvini l’ha detto più volte: non si candida alle Elezioni Europee perché davanti ai tanti impegni già in politica non vuole aggiungere una campagna elettorale per un seggio che non occuperà mai (i più maligni ci possono vedere una lieve “stoccata” a Meloni e Schlein che da candidate hanno già confermato di non voler andare in Europarlamento). Ma anche senza essere candidato, il vicepremier lancia la difficile operazione di “regger botta” dopo l’exploit delle Europee 2019 dove la Lega sfiorò il 40%: «Chi voterà la Lega a giugno ha una certezza, e io lo dico prima: non andremo mai a governare a Bruxelles o Strasburgo con la sinistra, coi socialisti, coi comunisti o con Macron», spiega Salvini in una lunga intervista al “Tempo” dove sviluppa il forte impegno per un Centrodestra protagonista anche in Europa.



La speranza del Segretario leghista è di ritrovare anche in Ue lo spirito e l’insegnamento di Silvio Berlusconi, così da evitare la presenza della sinistra a Bruxelles come in tutti gli ultimi Governi Ue: «La presenza dei socialisti è la cosa che mi preoccupa: tra il guerrafondaio Macron e Marine Le Pen non ho dubbi da che parte stare, mi spiace che non tutti – anche nel centrodestra italiano (e qui il riferimento sembra andare sull’alleato e leader di Forza Italia, Antonio Tajani) – la pensino come me». Salvini al “Tempo” fissa le tre principali urgenze per rilanciare già da subito l’Europa: in primo luogo la difesa dei confini europei – comprese dunque Trieste, Ventimiglia e Lampedusa – che fino ad oggi non ha sortito alcun effetto. Seconda urgenza principale è il ritiro dei regolamenti e le direttive folli contro le auto e le case, di fatto «solo un regalo alla Cina per le auto elettriche imposte da Bruxelles ed alle banche per le tasse sulla casa». Da ultimo, la nuova Ue deve aiutare i settori di agricoltura, allevamenti e pesca, «smettendola con la diffusione e la propaganda di formaggio e carne chimiche, di farine di insetti o di grilli e di altre schifezze inventate dalle multinazionali straniere miliardarie».



SALVINI TRA GUERRA E PACE: “SERVE PIÙ PAPA FRANCESCO, MENO GUERRAFONDAI COME MACRON”

Lo slogan della Lega alle Europee, lo ribadisce Matteo Salvini ancora nell’intervista al “Tempo”, è “meno Europa, più Italia”: fino ad oggi, considera il vicepremier, l’Italia non è stata particolare difesa dalla Commissione a guida Von der Leyen, nemmeno con la presenza di un commissario italiano come l’ex Premier Gentiloni. «Occorrono nuove alleanze e nuovi progetti in Europa, altrimenti diverremo una colonia metà cinese e metà islamica», tuona il Ministro dei Trasporti nell’immaginare il futuro dell’Europa senza un intervento urgente per «limitare le follie» di questi ultimi anni.



Certo, un futuro dell’Europa potrà esserci in un contesto di pace e senza l’incombere di guerre che mettono a rischio la stabilità geopolitica non solo del Vecchio Continente: davanti alle insistenti richieste della Francia di ipotizzare l’invio di soldati NATO in Ucraina, il vicepremier Salvini risponde schiettamente, dando al Presidente Macron del “guerrafondaio”. «Pensare di mandare i nostri figli a combattere e morire in Ucraina è pericoloso e folle: su certi temi non è ammessa superficialità», afferma il leader della Lega, preoccupato dal fatto che nei palazzi del potere in Occidente si parli più di guerra che non di pace. L’auspicio di Salvini è che si possa avere sempre meno guerrafondai come Macron e sempre più appelli alla pace come ribadisce ogni giorno la Chiesa Cattolica: «spero che le parole di Papa Francesco vengano tenute più in considerazione».