Lo aveva già detto ad agosto immaginando una fase 2 che impostasse il post-Covid in un’ottica di rivoluzione liberale: e oggi al Corriere della Sera Matteo Salvini ripropone quello schema con una novità però significativa. Dopo la semi-sconfitta all’ultimo round di Elezioni (specie sul fronte delle Amministrative) il leader della Lega apre ufficialmente a professionisti e imprenditori che allarghino le maglie della politica e permettano al Centrodestra di far breccia maggiore nei territori, specie nelle grandi città che attendono al voto nel 2021 (Milano, Roma, Torino, Napoli e non solo): «Dobbiamo allargare. Ora il nostro sguardo è rivolto alle elezioni che la prossima primavera si terranno nelle principali città italiane, da Roma a Bologna, da Napoli a Torino. Domani mattina (in realtà oggi, ndr) incontro Giorgia Meloni e Antonio Tajani per cominciare a ragionare sul futuro». Il punto di partenza, spiega ancora Salvini a Cesare Zapperi, «Vanno allargati i confini del nostro perimetro politico coinvolgendo imprenditori e professionisti. Ho in testa un modello preciso». Il modello è quello delle Marche laddove il Centrodestra è riuscito a vincere dopo 50 anni di Governo a sinistra perché è stato presentato un mix di candidati politici e professionisti: «Non guardo solo a Lecco, parlo in generale. Voglio una Lega più presente nei mondi esterni alla politica. Bisogna parlare con i professionisti e le imprese. Nei capoluoghi dobbiamo essere più presenti».



IL PIANO DI SALVINI (E DELLA LEGA)

Il piano dell’ex Ministro dell’interno è chiaro e punta ad inglobare quello che un tempo era il “fulcro” del Centrodestra a guida Berlusconi: «Condivido l’idea della necessità di una rivoluzione liberale. Abbiamo bisogno di liberare energie, di sfruttare le potenzialità degli italiani. E non pretendo di essere da solo in questo impegno. Sto lavorando anche con FI». In questo senso va letto il riferirsi come nuovo consigliere personale a quel Marcello Pera, ex Presidente del Senato e politico di tradizione liberale: «L’ho incontrato più volte insieme ad altre teste pensanti. Abbiamo bisogno di cervelli per ragionare sul futuro, come fece a suo tempo Berlusconi. Le idee di Pera sono stimolanti». Un accenno alla modifica dei Decreti Sicurezza, con Salvini che mostra decisa contrarietà («torneremo al business dell’immigrazione clandestina» )ma rilancia anche «In tempi di virus sarebbe più opportuno costruire ma questi sono tenuti insieme solo dall’antisalvinismo. Ho cambiato stile? Conta la sostanza, non la forma. Di sicuro ora non ci sono campagne elettorali alle porte ed avrò più tempo per dedicarmi a quel lavoro di costruzione di cui ho detto. Ogni settimana incontrerò una categoria». Capitolo finale, il rapporto con Zaia e Giorgetti considerati da molti retroscena come in “tandem” per cercare di rifondare la Lega con ruolo meno centrale dello stesso Salvini: «scontro con Giancarlo? Sono montature giornalistiche. Lo stimo molto e, come con Zaia, mi ci confronto spesso».

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