Per sostenere chi ha pensioni minime bisogna allargare la platea il più possibile: questa la linea tracciata da Matteo Salvini, secondo cui va ripetuto il meccanismo di redistribuzione dell’adeguamento all’inflazione. Il vicepremier ne ha parlato in un’intervista al Messaggero, in cui precisa l’intenzione di scongiurare che la situazione attuale peggiori, ad esempio con pensioni ritardate e penalizzazioni. Ma il ministro dei Trasporti ribadisce da leader della Lega l’obiettivo da realizzare entro il termine della legislatura: «Il superamento della legge Fornero, ingiusta, punitiva e squilibrata».



Un’altra priorità del governo è sostenere il ceto medio, ma va trovata la giusta soluzione per ridurre le tasse di lavoratori autonomi e imprenditori. Non c’è alcuna preclusione sulle misure, che chiaramente sono legate alle risorse a disposizione. Di sicuro, la Lega – chiarisce Salvini – ha le idee chiare sugli interventi: «Stiamo ad esempio studiando la possibilità di estendere la flat tax al 15% fino ai 100 mila euro».



Una misura imprescindibile per il leader del Carroccio è la conferma dell’aumento degli stipendi fino a 100 euro al mese che c’è stato l’anno scorso per chi ha un reddito fino a 35mila euro. Chiusura totale, invece, sullo ius scholae, perché per il vicepremier non serve una nuova legge, visto che quella in vigore funziona e, soprattutto, il governo non intende puntare su cittadinanze facili, tema che non rientra neppure nel programma.

SALVINI, DALL’AUTONOMIA AI CASI SANGIULIANO E VANNACCI

Un altro tema caro per la Lega è senza dubbio l’Autonomia, sulla quale Salvini sollecita un confronto tra il governo, il Parlamento e le Regioni, ma si dice anche d’accordo sulla definizione dei Lep per le altre materie. In merito alla posizione della Cei, nell’intervista rimarca la collaborazione col Vaticano per il Giubileo e la ristrutturazione di molti edifici religiosi, arrivando a chiarire che si prende atto delle valutazioni personali, ma non si cambia idea sulla prospettiva di rendere l’Italia «più efficiente e moderna».



A proposito di interlocuzioni aperte, ce n’è una per la Rai: Salvini è convinto che l’aumento del tetto pubblicitario possa renderla più forte. Non manca un attacco alla sinistra, alla ricerca di maggioranze alternative quando non vince le elezioni: ciò vale anche all’estero. «Serve un’Europa senza le sinistre», afferma Salvini, secondo cui la nomina (non ancora ufficiale) di Fitto a vicepresidente esecutivo conferma il buon lavoro fatto dalla premier Giorgia Meloni per far recuperare credibilità a livello internazionale al Paese.

Infine, tornando all’Italia, dribbla il caso Sangiuliano, spiegando che dalla Lega non partono richiese di cambiamenti, e nega che Vannacci possa diventare una spina nel fianco: «Siamo una squadra, va benissimo così».