Germania e Italia mandano all’aria il piano dell’Ue di introdurre il divieto di motori a combustione interna entro il 2035 e chiedono esenzioni per le auto che utilizzano carburanti sintetici, con l’obiettivo di attenuare potenzialmente il colpo per le industrie tradizionali. Tra le cose che chiede l’Italia c’è maggiore chiarezza su come modulare la transazione verso i motori elettrici, tenendo conto dell’intera filiera, che vale 54,3 miliardi di euro e coinvolge 161mila addetti. La presa di posizione dell’Italia, che insieme a Polonia e Bulgaria hanno manifestato la volontà di votare contro il nuovo regolamento dell’Unione europea, mentre la Germania inizialmente era incerta, ha spinto Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue di rinviare di nuovo il voto a data da destinarsi, mentre si è rafforzato l’asse italo-tedesco secondo il Financial Times. Infatti, questa settimana Roma ha appoggiato il ministero dei Trasporti tedesco, che aveva richiesto le disposizioni speciali per le cosiddette auto ad alimentazione elettrica. La notizia del rinvio del voto è stata accolta con entusiasmo da Matteo Salvini, che lo ha definito «un grande segnale arrivato anche grazie alla Lega».



Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture su Instagram ha poi aggiunto: «È stata ascoltata la voce di milioni di italiani, e il nostro governo ha dimostrato di offrire argomenti di buonsenso sui tavoli internazionali, a difesa della nostra storia e del nostro lavoro. La strada è ancora lunga ma non ci svenderemo alla Cina». Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni, secondo cui è stato «un successo italiano».



STOP AUTO BENZINA E DIESEL DAL 2035? IL NODO CARBURANTI

Stando a quanto riportato dal Financial Times, la battuta d’arresto di Bruxelles evidenzia il peso della lobby automobilistica in Europa e i timori che la transizione verde abbia un costo a livello di occupazione. Porsche, che è in parte di proprietà di Volkswagen, chiede da tempo carburanti puliti per vendere le sue auto sportive a motore, invece la Ferrari si rifiuta di fissare una data limite per la produzione di supercar a motore. Anche il colosso tedesco Bosch, che fornisce sistemi di motori alle case automobilistiche di tutto il mondo, ha fatto pressione affinché i carburanti sintetici siano considerati “puliti”. I cosiddetti “carburanti elettronici”, prodotti usando l’elettricità da idrogeno e altri gas rinnovabili, sono spesso considerati carbon neutrale. Possono essere usati nei normali motori a combustione, allungando la vita dell’industria automobilistica tradizionale tedesca, che rappresenta circa un quinto dei ricavi industriali della Germania. «Abbiamo bisogno dei carburanti elettronici perché non c’è alternativa al funzionamento della nostra flotta esistente in modo neutrale dal punto di vista climatico», ha dichiarato Volker Wissing, il ministro dei trasporti tedesco.

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