Matteo Salvini

lancia una pesante accusa al governo in una lettera al Corriere della Sera, cioè di non aver condiviso informazioni su “elementi allarmanti” relativi al Covid-19. “Gli ultimi verbali desecretati svelano una serie di errori e raccontano i furibondi litigi tra gli esperti e il commissario Domenico Arcuri, che nonostante i troppi ritardi e svarioni è stato scelto per affrontare il tema della riapertura delle scuole affiancando un ministro palesemente inadeguato come Lucia Azzolina”, scrive il leader della Lega. Il riferimento è a quelli pubblicati sul sito della Protezione civile. E chiede il motivo per il quale gli altri interlocutori istituzionali non sono stati messi al corrente di quelle informazioni.



Gli ha risposto a distanza il ministro della Salute Roberto Speranza durante la Festa del Fatto Quotidiano. A voler tenere “riservato” quello studio elaborato dal Comitato tecnico scientifico sono stati gli stessi scienziati. La decisione di non renderlo pubblico verteva sulla necessità di “non diffondere allarme” e su una “solidità scientifica” non ancora netta, in quanto “il range di ipotesi elaborate era ampio”. Quindi diffonderlo era “complicato”. In merito invece alla lettera di Salvini ha aggiunto: “È sbagliata perché divide l’talia e dà l’idea di un leader piccolo che mette dinanzi gli interessi di parte rispetto a quelli del paese”. E quindi ha concluso: “La posta in gioco è cosi alta che non possiamo metterci a fare giochetti sullo scarico di responsabilità”. (agg. di Silvana Palazzo)



SALVINI SU VERBALI CTS E PIANO SEGRETO “CONTE IN PARLAMENTO”

Il leader della Lega, Matteo Salvini ha scritto una lettera indirizzata al Corriere della Sera, un appello affinché il governo faccia chiarezza, a suo modo di vedere, sui famosi verbali del Comitato tecnico scientifico desecretati nelle scorse settimane e sul piano Covid segreto. Secondo Salvini Palazzo Chigi aveva a disposizione elementi allarmanti già all’inizio di quest’anno, prima che poi la pandemia si diffondesse a macchia d’olio in Italia, ma senza condividerli con le autorità preposte. “A Palazzo Chigi – un passaggio della lettera “salviniana” al quotidiano di via Solferino – avevano elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione”. Salvini ricorda poi le 18 tonnellate di materiale medico spedite alla Cina, e quindi le parole del premier del 21 febbraio che rassicurava che la situazione era sotto controllo.



SALVINI VS CONTE: “EMERGENZA AFFRONTATA CON SUPERFICIALITÀ”

Da Conte e dagli altri ministri non una parola, una giustificazione, una replica – prosegue Salvini amareggiato – niente. Silenzio assoluto. Unica eccezione, Roberto Speranza che si era affrettato a smentire parlando di «travisamento giornalistico», nonostante la notizia fosse stata confermata da un dirigente del suo stesso dicastero”. Altro argomento caldo, la chiusura dei comuni bergamaschi di Nembro e Alzano Lombardo, due fra i paesi più falcidiati dall’epidemia di covid-19: “E’ ormai appurato – sottolinea il numero uno del Carroccio – che il Comitato tecnico scientifico avesse suggerito di chiudere con delle zone rosse anche i comuni della Bergamasca, tanto che da Roma inviarono l’esercito per blindare Nembro e Alzano Lombardo, ma poi Palazzo Chigi decise altrimenti, peraltro ignorando un altro suggerimento degli esperti ovvero una chiusura meno rigida in alcune aree del Paese anziché il lockdown totale”. Salvini e la Lega chiedono che il governo riferisca in parlamento su quelli che lo stesso leghisce definisce “ritardi e svarioni”. “Il governo deve spiegare – conclude la missiva dell’ex ministro dell’interno – davanti al Parlamento e a tutto il Paese, perché ha taciuto i rischi del virus e ha affrontato l’emergenza con drammatica superficialità. Lo deve agli italiani, a chi ha sofferto, a chi non c’è più, alle loro famiglie”.