Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini questa mattina ha informato con una nota della nova direttiva del Viminale in tema di “protezione degli obiettivi sensibili”: in sostanza, nell’anno appena passato sono state “tagliate” 49 scorte a personaggi cui finora era stata garantita dallo Stato, con taglio contestuale di auto blindate e 203 agenti riassegnati ad altri servizi e incarichi. Una misura già discussa in passato quando era esplosa la polemica sula scorta a Roberto Saviano ed altri personaggi che avevano pesantemente contestato l’operato del Ministro leghista, ora diviene effettiva e inevitabilmente porterà a nuovi scontri e contestazioni: «tuteleremo solo chi è davvero a rischio. L’obiettivo è rendere più efficiente il servizio, sia per il personale impiegato che per le risorse utilizzate», scrive il vicepremier nella direttiva del Viminale. Per Salvini poi, l’impegno massimo è una tutela orientata a salvaguardare solo chi veramente rischia la vita per il proprio semplice operato/lavoro: «siamo determinati a recuperare centinaia di donne e uomini delle forze dell’ordine per assicurare la sicurezza a tutti gli altri cittadini».



TUTTE LE CIFRE SULLE SCORTE

Sempre secondo il Ministero dell’Interno, competenti a decidere in materia saranno appositi uffici che valutano «riscontri informativi. Si tratta di atti amministrativi e non politici» spiega Salvini probabilmente ben sapendo che dopo i recenti scontri con Saviano e Sandro Ruotolo il rischio di veder strumentalizzata tale direttiva ufficiale. Le cifre riportate dal Viminale danno il senso di cosa cambierà sul tema delle scorte e della sicurezza “personale”: il 1 giugno 2018 le misure per le tutele personali ammontavano a 618, con l’impiego di 2.218 donne e uomini delle forze di polizia, «oltre a circa 230 agenti utilizzati per le cosiddette vigilanze fisse ad abitazioni e luoghi di lavoro». Ecco che un anno dopo la situazione è variata per effetto delle decisioni del Viminale: «all’esito di un primo intervento che ha portato ad una razionalizzazione dell’esistente, le misure di sicurezza sono state 569, con un calo di circa il 9% del numero di agenti utilizzati sia per le scorte personali che per le vigilanze fisse. Per l’esattezza 2.015 le unità delle forze di polizia impiegate (203 in meno rispetto a dodici mesi prima), oltre a 211 per le vigilanze fisse, 404 le vetture blindate e 234 le non specializzate». Sul fronte dei singoli sotto scorta, al primo giugno 2018, risultavano protetti 274 magistrati, 82 politici, 45 imprenditori e 28 diplomatici: ora però, avvisa sempre il Ministero, «il numero dei magistrati tutelati non ha subìto variazioni, i politici sono scesi a 58 (ben 24 in meno), gli imprenditori a 32 e i diplomatici a 27».

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