Flat tax, conti pubblici e condono: nuovi aggiornamenti dopo il tavolo Tria-Salvini. Il sottosegretario Massimo Bitonci ha spiegato: «Non sì è mai parlato di alcun condono e non c’è alcuna possibilità di ritornare alla dichiarazione integrativa speciale. All’interno del decreto crescita verrà, inoltre, proposta la proroga dei termini di scadenza del provvedimento». Prosegue l’esponente della Lega, come riportano i colleghi di Tiscali: «Escludo qualsiasi ipotesi di ritornare alla dichiarazione integrativa speciale, ipotesi di Flat tax e di quoziente familiare sono state alla base del dialogo del tavolo». Nel corso della riunione, inoltre, «sono stati anche presentati i risultati, più che soddisfacenti, della lotta all’evasione fiscale che ha portato entrate per 19,2 miliardi e della ‘pace fiscale’ che, con un milione e 700mila adesioni, ha entrate previste per 21 miliardi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GOVERNO, CONTI E FLAT TAX

Le tempistiche in politica sono spesso molto importanti: nel giorno in cui la crisi di Governo sembrava vicina tra caso Rixi (risolto in 5 minuti) e voto Rousseau su Di Maio, il vicepremier Matteo Salvini non rimane con le mani in mano e rilancia sui temi economici passando all’incasso dopo il trionfo alle Elezioni Europee. Il vertice col Ministro Giovanni Tria dunque non può essere “casuale” nel giorno più lungo per i M5s e dopo che lo stesso Salvini ha congelato la crisi di Governo accettando senza colpo ferire le dimissioni presentate dal Viceministro Edoardo Rixi: conti pubblici, Flat Tax e Pace Fiscale, sono questi i cardini emersi nel vertice tra il leader della Lega e il titolare del Mef, con buona pace di Conte e Di Maio non presenti all’incontro. «Stamattina abbiamo avuto un’ora e mezza di confronto col ministro dell’Economia sulla lettera (della Commissione Ue sul debito, ndr) cui risponderemo educatamente con numeri e dati positivi ed evidenti che metteranno al riparo il Paese da ulteriori lettere o infrazioni. Fortunatamente lo Stato sta incassando più del previsto e spendendo meno e ci sono segnali evidenti di ripresa», spiega il vincitore delle Europee in una conferenza stampa in Senato. È poi Tria qualche ora dopo a margine di un festival in Trentino a confermare «Certamente, le manovre correttive non servono, la nostra risposta è diretta a spiegare alla Commissione europea quanto è accaduto e a dare spiegazioni su quello che ci hanno chiesto nella lettera».



VERTICE SALVINI-TRIA SULL’ECONOMIA (SENZA DI MAIO)

Il concetto chiave è noto ed è divenuto ancora più “mantra” dopo i risultati di domenica scorso: «serve ridurre le tasse» e per questo motivo è pronto il piano sulla Flat Tax da presentare in prossimo CdM, tenendo ovviamente conto (e qui sarà la vera sfida) di non sforare gli impegni dovuti al rispetto del debito italiano. «Mi premurerò di portare la discussione sulla Flat Tax per imprese e famiglie nel prossimo Consiglio dei ministri, quando sarà convocato», spiega Salvini in conferenza stampa facendo ancora riferimento al piano da 30 miliardi di euro complessivi (forse spalmati in più anni?) e lanciando un messaggio agli alleati del M5s, «va fatto e nel più breve tempo possibile». La Lega però punta anche su una nuova pace fiscale dopo il successo dell’ultima misura aggiornata nel Decretone «verranno prorogati dalla fine di luglio perché contiamo di incassare alcune decine di miliardi per liberare gli italiani dalla gabbia di Equitalia». Attenzione, il Carroccio però intende avanzare un punto rimasto accantonato nella scorsa Manovra proprio per la contrarietà dei grillini sul contenuto di base: secondo quanto risulta all’Ansa, «Salvini si dice infatti pronto a riproporre all’interno del pacchetto sul fisco la cosiddetta “dichiarazione integrativa speciale”, già tentata con la Manovra ma poi accantonata per la contrarietà del M5s. La misura verrebbe riproposta identica, con la possibilità di fare emergere fino a 100mila euro e comunque non oltre il 30% di quanto già dichiarato pagando un forfait del 20%». Farà infine parecchio discutere la proposta sempre di Salvini in merito al possibile emendamento inserito nello Sblocca Cantieri: «sospensione per due anni del Codice appalti e per il rispetto della normativa europea vigente, come hanno fatto Germania e Gran Bretagna, quindi in totale adesione all’europeismo che vi affascina. Si tratta di una norma che da anni chiedono tutte le imprese italiane. Il codice degli appalti è vecchio e sta ingessando il Paese»

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