Sembra di essere tornati di colpo ad agosto quando in un furente e fitto botta-risposta Matteo Salvini e Giuseppe Conte consumarono quel che rimaneva del loro rapporto politico e aprivano la nuova fase (oltre al nuovo Governo, ndr) da nemici giurati. Così è avvenuto oggi in Senato con l’informativa del Premier Conte sul caso Mes e la pronta replica in risposta del leader della Lega dai banchi dell’opposizione rispondendo punto su punto in merito al fondo Salva Stati e agli insulti arrivati dal Presidente del Consiglio (a loro volta risposte agli attacchi choc giunti dalle opposizioni nelle scorse settimane). Conte parla di «menzogne» e «false notizie» lanciate da Salvini e Meloni in merito alla riforma del trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità e soprattutto attacca «né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei». Ma è il passaggio lanciato contro Salvini e Meloni ad aver fatto scattare le opposizioni nella dura replica successiva: «Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui disinvoltura a restituire la verità e la cui resistenza a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false sul Mes». «Se fossi in Conte mi preoccuperei, perché mentre parlava mancavano 60 parlamentari della sua maggioranza. Guardi la fiducia che hanno in lei», esordisce così Salvini in Senato contro il Presidente del Consiglio che scuote il capo durante l’intero eloquio dell’ex Ministro degli Interni. «Noi le lasciamo la sua arroganza e ci teniamo la nostra umiltà. In Umbria il giudizio lo hanno già dato e presto lo faranno la Campania, la Calabria, l’Emilia Romagna. E presto lo faranno 60milioni di italiani. La vedo un po’ nervosetto», attacca ancora un Salvini “carico” esattamente come quello visto nell’agosto scorso dopo la “strigliata in diretta nazionale” del suo ex Premier.



MES, LA RISPOSTA DI SALVINI ALL’INFORMATIVA DI CONTE IN SENATO

«Come diceva Confucio ‘l’uomo superiore è calmo senza essere arrogante, l’uomo dappoco è arrogante senza essere calmo’. Le lasciamo la sua arroganza e ci teniamo la nostra umiltà», ha lanciato di nuovo l’invettiva contro Conte il leader della Lega dai banchi del Senato, aggiungendo «Sabato e domenica prossima la Lega sarà in mille piazze italiane per spiegare cos’è il Mes e raccogliere le firme contro un trattato che svende il futuro dei nostri figli. La aspettiamo in una delle piazze». In merito alla linea difensiva di Conte – che ha puntato tutto sul fatto che tutti i Ministri del Governo gialloverde sapessero passo dopo passo della trattativa sul Meccanismo Europeo – Salvini replica durissimo «cari amici del M5s, quando il premier Conte tornerà a informare i parlamentari sul negoziato per il Mes. Portate in aula un documento di maggioranza. Se avete cambiato idea rispetto a giugno si accetta tutto in democrazia, ma ditelo agli italiani». Entrando ancora più nel dettaglio, il leader della Lega rilancia «Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perchè Gualtieri non c’era». Per questo motivo Salvini di fatto condivide le richieste del M5s su maggiori approfondimenti e immediato slittamento della firma sul trattato, «In quei banchi del governo c’è chi mente: spero che i Cinque Stelle non siano complici di questa menzogna che ricadrà sui cittadini italiani». Sul Meccanismo stesso, Salvini non usa mezzi termini «Non è un salva-Stati, è un taglia Stati, semmai è un salva-banche, si usano i fondi dei Paesi in difficoltà per salvare le banche di Paesi che non sono in difficoltà»; ultima “dedica” anche al Partito Democratico, con Salvini che attacca «Un giorno gli italiani vi chiederanno conto. Quando fu votata la direttiva sulle banche, il bail-in, entusiasmo dal Pd… oggi quel provvedimento non ha padri né madri perché ha rovinato i risparmiatori per salvare  le banche». Diversi i momenti di alta tensione all’interno del Senato, con le urla dai banchi del Governo contro la Lega e gli attacchi di Salvini e la Presidente Casellati che si è vista costretta a sospendere la seduta per diversi minuti.



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