Dopo la manifestazione del 2 giugno di ieri che ha scatenato diverse polemiche, quest’oggi Matteo Salvini ha fatto visita alla sede dell’Anpal di Roma, ovvero l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. In una diretta video postata sulla sua pagina Facebook, il leader dell’opposizione ha spiegato che la sua puntatina, nel corso della quale ha incontrato pure Domenico Parisi, presidente della società ‘in house’ che risponde direttamente al Ministero del Lavoro, era volta a capire meglio i meccanismi con cui funziona il Reddito di Cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle e sapere anche quanti sono i cittadini che lo percepiscono e se hanno ricevuto delle proposte di lavoro. “Vogliamo vedere i risultati della legge, siamo da un anno all’opposizione e da qui cerchiamo di risolvere i problemi” ha spiegato il numero uno della Lega che tuttavia questa volta è stato accolto da diversi lavoratori che l’hanno contestato al grido di “sciacallo” chiedendogli di non speculare sulla pelle delle persone e rendendo l’incontro con i giornalisti presenti particolarmente complicato.
SALVINI IN VISITA ALL’ANPAL: INCONTRO CON PARISI E CONTESTAZIONI
“Dialogo col Governo? Forse non lo si vuole” ha detto inoltre Salvini in riferimento alle interlocuzioni con l’esecutivo ai giornalisti che lo attendevano davanti alla sede dell’ANPAL dove è stato accompagnato da Claudio Durigon, ex segretario dell’UGL e adesso deputato della Lega con delega a occuparsi del dipartimento lavoro. Va detto che le proteste dei precari erano rivolte non solo a Salvini ma pure allo stesso Parisi, che non avrebbe accettato di incontrare i manifestanti fuori dalla sede: al presidente della società l’ex Ministro ha chiesto conto degli effettivi meccanismi di funzionamento del Reddito di Cittadinanza, a suo dire uno strumento meramente assistenzialistico, e senza dimenticare il ruolo dei tanto contestati navigator che, prima dello scoppio della pandemia, erano stati presentati come le figure incaricare di “matchare” il mercato della domanda con quello dell’offerta, e infine l’annosa questione della stessa stabilizzazione dei precari di ANPAL Servizi.