Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, nel corso del question time alla Camera, ha annunciato le novità sulla questione relativa al Brennero: “La presidente von der Leyen non ha firmato l’avvio della procedura contro l’Austria per i limiti al transito dei mezzi pesanti. A questo punto confidiamo sulla giustizia della Corte europea”, queste le sue dichiarazioni come riportato da Ansa.
Il Governo di Giorgia Meloni dunque presenterà ricorso per attivare contro l’Austria una procedura d’infrazione, come previsto “dall’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. Una mossa che, in teoria, avrebbe dovuto compiere la Commissione dell’Ue stessa, ma ciò non è avvenuto e quindi è divenuto necessario fare da sé. “Siamo di fronte a un atto di arroganza politica istituzionale da parte di un Governo di un Paese membro dell’Unione europea a cui dobbiamo porre fine”, ha continuato il vice Premier.
Salvini: “Von der Leyen non ha firmato procedura contro Austria per il Brennero”. L’intervento
Matteo Salvini nel corso del suo intervento alla Camera sulle nuove imposizioni sui mezzi pesanti che passano per il Brennero non ha usato insomma mezzi termini. “Non si può pontificare a spese dell’Italia, cercando accoglienza e integrazione a Lampedusa, blindando il confine del Brennero. Questo Governo porrà fine a questa vergogna”, ha affermato ancora. L’Austria, da parte sua, sostiene di avere introdotto le norme per questioni green. “L’ambiente non c’entra assolutamente nulla è semplicemente concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani, tedeschi e dell’intero Continente europeo”, ha accusato il ministro delle Infrastrutture.
E conclude: “I divieti unilaterali austriaci sono inaccettabili e insostenibili perché bloccano il principale asse di collegamento tra nord e sud Europa, nel momento in cui stiamo investendo miliardi di euro per il pugno di base ferroviario del Brennero. Il Governo ha da subito manifestato la propria contrarietà a dette limitazioni. Ci sono stati anni di chiacchiere, di tavoli di confronto e di riunioni formali e informali, che non hanno portato a nulla”.