Domenico Arcuri in bilico. Nei giorni scorsi si è parlato di un possibile “ridimensionamento” del commissario straordinario all’emergenza Covid, soprattutto per il piano vaccini, ma non è da escludere un intervento più netto. È quello che si aspetta Matteo Salvini, che mette “pressione” al premier Mario Draghi. «Mi aspetto un piano vaccinale serio e rapido, con il licenziamento di Arcuri che ha fallito», ha dichiarato nell’intervista rilasciata ad Affaritaliani oggi, alla vigilia del Consiglio dei ministri. Ma Salvini si aspetta anche «un progressivo ritorno alla vita, con la riapertura nelle prossime settimane di tante attività». Il leader della Lega vorrebbe la riapertura dei ristoranti la sera, di palestre, teatri e attività sportive, laddove l’epidemia non “corre”. Deve cambiare anche la comunicazione con i cittadini per Salvini: «Basta con gli annunci che seminano paura, rimettiamo al centro salute e lavoro, libertà e vita».



Anche l’economista Carlo Cottarelli ha forti perplessità su Domenico Arcuri: «Molti si aspettano la sostituzione di #Arcuri. Non giudico il suo operato come Commissario (ci pensano altri) ma è assurdo che un compito così delicato sia affidato a chi è anche AD di Invitalia. Non è possibile far bene due lavori così impegnativi. O l’uno o l’altro», ha scritto su Twitter.

ARCURI A RISCHIO? E LUI “SPARISCE”…

Dal canto suo Domenico Arcuri spera nella conferma. Lo conferma anche la svolta degli ultimi giorni: appare di meno, anzi per nulla. Dopo settimane di interviste tv e conferenze stampa, il commissario straordinario all’emergenza Covid non si vede più. È anche un modo per non rispondere agli attacchi che stanno arrivando. Arrivato ad Invitalia, la società del Tesoro per lo sviluppo delle imprese, nel 2007, è riuscito ad attraversare nove governi. Sa bene, quindi, che “sparire” è la scelta migliore quando si è nel mirino. Si spiega così, secondo il Corriere della Sera, la scelta di non apparire più in televisione e di sospendere le conferenze stampa. Anche per questo ha sacrificato le “primule”, i padiglioni che avevano fatto discutere. Si fa quel che serve per mantenere il posto. Ieri comunque ha partecipato alla solita riunione del sabato al Ministero della Salute e continua a lavorare alla ricerca di stabilimenti italiani che possano partecipare alla produzione dei vaccini già autorizzati.

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